Ricordo dell’irripetibile Carlo Tassi, il “deputato in camicia nera” di Piacenza

3 Ago 2016 17:48 - di Antonio Pannullo

Oggi ricorre il 22° anniversario della scomparsa di Carlo Tassi, «personaggio irripetibile, parlamentare scrupoloso, ottimo avvocato penalista», per ricordarlo con le parole di suo concittadino Tommaso Foti, parlamentare di Alleanza Nazionale e in seguito del Pdl. Carlo Tassi, «il deputato in camicia nera», come la stampa si divertiva a definirlo, era molto popolare sia nel suo collegio sia tra i missini di tutta Italia, per il suo carattere estroverso e soprattutto per la sua radicata fede politica. Figlio di un militare ferito sul fronte greco e in seguito aderente alla Repubblica Sociale, Pietro, Carlo Tassi era fierissimo del suo genitore, che tra l’altro fu preside nelle scuole della Rsi. «Dio Patria e Famiglia – diceva sempre – come mi ha insegnato mio padre». Tassi era poi benvoluto da noi giovani missini degli anni Settanta, perché quando era a Roma, ossia la gran parte della settimana perché come si è detto è stato uno dei deputati missini più presenti in tutte le legislature, detenendo anche il record delle interrogazioni parlamentari, non mancava mai di fare visita nelle sezioni giovanili romane. Fu in una di queste visite che ci raccontò il perché portasse quasi sempre la camicia nera, oltre che per siprito di contraddizione e irriverenza verso l’establishment politico: perché, raccontò lui stesso, una volta da bambino, all’età di sei o sette anni, ebbe occasione di conoscere personalmente il Duce, in non so quale cerimonia pubblica. E di avergli fatto un giuramento che poi non tradì per tutta la vita. Se sia un aneddoto da lui raccontato, o ingigantito, non lo sappiamo, ma certamente la camicia nera non la smise mai. Come si ricorderà, Carlo Tassi morì in un incidente automobilistico intorno alle 13,30 sull’autostrada in direzione di Firenze, tra Attigliano e Orvieto. Era il 3 agosto 1994. Aveva 56 anni, ed era stato eletto deputato per il Msi per quattro legislature, tra il 1972 e il 1992. È rimasto celebre il suo accanimento contro il busto di Palmiro Togliatti di Montecitorio. In ben due occasioni vi aveva applicato una scritta che diceva:«Ercole Ercoli, massacratore degli italiani», provocando la risentita reazione dell’allora presidente della Camera Nilde Iotti. Autore anche di poesie satiriche sui politici del cosiddetto “arco costituzionale”, amava regalare gadget con l’effige di Mussolini ai vari colleghi deputati. Dopo la prima elezione a deputato nel 1972, si candidò con successo alla carica di consigliere comunale del comune di Cortemaggiore, dove rimane dal 1973 al 1975, anno in cui fu eletto consigliere comunale a Piacenza.

Carlo Tassi detiene il record delle interrogazioni parlamentari

Come ricordò due anni fa il figlio Marco, consigliere comunale del Pdl, «mio padre era disposto a morire per i suoi ideali in un epoca molto difficile per chi faceva politica». Tassi infatti subì diverse aggressioni, come quando gli spaccarono la testa a sprangate durante un corte del Primo Maggio a Piacenza nel ’75. «Sì, era fascista – ricorda ancora il figlio – non lo negava, girava in camicia nera, ma aveva sempre creduto nella democrazia. I suoi valori erano “Dio, patria, famiglia”, temi che sarebbero attuali anche oggi nel panorama politico di adesso. Ha rischiato la vita tante volte: ricordo una volta a Reggio Emilia. Dopo il comizio ci vollero otto macchine della scorta per riuscire a portare a casa la pelle. Io sono grato a mio padre perché ha abbattuto il muro di ipocrisia: oggi non devo fare fatica per parlare in pubblico, né sono costretto a subire episodi di violenza. Voglio ringraziare tutte quelle persone che in questi vent’anni ci hanno dimostrato affetto. Avevo 21 anni quando mio padre morì e non so se sarei riuscito a superare quel momento senza l’affetto delle persone». Marco Tassi in occasione del ventennale della scomparsa del padre ringraziò anche il comune di Cortemaggiore che – unico in provincia – ha dedicato una via all’ex parlamentare. Piacenza invece non l’ha ancora fatto, e considerato che sono state intitolate vie e giardini a parlamentari della sinistra, se non sarebbe il caso di rendere questo doverso omaggio a un cittadino che, pur di idee politiche diverse, si è sempre speso per gli altri. Ricordiamo infine, che Carlo Tassi, nella sua veste di penalista difese sempre gratuitamente le decine di giovani del Fronte della Gioventù ingiustamente accusate dei soliti vari reati, come l’associazione sovversiva ela tentata ricostituzione del disciolto partito fascista.

(Nella foto, Carlo Tassi insieme con Giorgio Almirante e con Gian Luigi Busi, consigliere comunale, primo del Msi e poi di An, per ben 32 anni)

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