Rifiuti. Filo diretto tra la Muraro e Buzzi per appalti milionari
«Muraro parlava di appalti con Buzzi e si faceva segnalare in Ama dal marito carabiniere. Il tutto mentre gridava a gran voce “onestà”». Si complica lo scandalo dell’assessora all’Ambiente che doveva essere il fiore all’occhiello della giunta Raggi, già ribattezzato “murazzopoli”. L’attacco su Twitter è del commissario capitolino del Pd, Matteo Orfini alla notizia dei principali quotidiani che riportano telefonate intercettate tra Paola Muraro e Salvatore Buzzi, ras delle cooperative e indagato dell’inchiesta su MafiaCapitale.
Fratelli d’Italia: dimissioni subito
In occasione dell’illustrazione del programma della sindaca di Roma Fratelli d’Italia ha presentato una mozione di sfiducia e chiesto le dimissioni immediate della Muraro. Il capogruppo di FdI, Fabrizio Ghera, e il consigliere comunale, Andrea De Priamo, nei giorni scorsi avevano chiesto e ottenuto dall’Ama l’accesso agli atti per conoscere il “curriculum“ della Muraro, per decenni consulente della municipalizzata e oggi assessora all’Ambiente. «È un lunghissimo elenco di incarichi, di proroghe, di affidamenti, che va dal 2004 e arriva ai giorni nostri, fino al 30 giugno 2016, quando poi è diventata assessore all’Ambiente della giunta Raggi. Questa è la storia di Paola Muraro all’Ama “solo” come consulente», denunciano i consigliere di Fratelli d’Italia.
Le telefonate nel mirino
I principali quotidiani (Corriere, Messaggero e Repubblica) si occupano del caso, non penalmente rilevante, che getta un’ombra grigia sulla legalità e la trasparenza dell’assessora. Si legge su Repubblica: « È il tardo pomeriggio del 20 settembre del 2013 e Buzzi ha bisogno di sapere se una pratica di una sua coop è a posto. Salvatore Buzzi chiamava Paola Muraro di Ama spa — scrivono i magistrati nell’ordinanza di 88mila pagine su RomaCapitale— la quale gli riferiva che la richiesta di chiarimenti era stata inviata dal Cns di Bologna, ed entro il giorno dopo, alle 12, sarebbero dovuti arrivare i chiarimenti, dal momento che la busta “B” sarebbe stata aperta alle ore 13. Buzzi confermava dicendo che avrebbe avvisato subito».
Appalti e pratiche da oliare
Tre tre minuti dopo, chiusa la telefonata con la Muraro Buzzi invia 2 sms per rassicurare: un suo collaboratore Lucci e uno dei big di Legacoop Lazio, Salvatore Forlenza. Il “chiarimento” serve per poter partecipare a una gara d’appalto da 21,5 milioni, per la raccolta dei rifiuti, indetta da Ama e alla quale partecipò il consorzio bolognese Cns di cui Buzzi era consigliere. Ma lui aveva anche un interesse diretto: una volta aggiudicato l’appalto, la gestione dei servizi sarebbe andata alle sigle del suo circuito cooperativo. Per conoscere i dettagli dell’aggiudicazione e informarsi sullo stato della pratica, ma soprattutto per ribattere in tempo ai chiarimenti chiesti da Ama, Buzzi chiama direttamente la Muraro.
Il Pd all’assalto dei Cinquestelle
Dopo il tweet di Matteo Orfini, segretario romano del Pd, anche il senatore dem, Stefano Esposito, commenta: «A Buzzi servono notizie su appalto di Ama? Chiama la Muraro e lei risponde. Avete capito bene bene?». Alessia Morani, vicecapogruppo del Pd a Montecitorio va giù pesante: «Direi che per Muraro la situazione si complica. Ma come può rimanere in carica? Di Maio non ha nulla da dichiarare su Buzzi e Muraro? E Di Battista? Oggi non intoniamo il coro onestà, onestà? Meglio omertà?».