Lo scoop del Corriere della Sera: “A Milano uomini dell’Isis pronti a colpire”
Nel covo dell’Isis a Sirte liberata uomini dei servizi segreti libici avrebbero trovato nomi e piani d’attacco di militanti jihadisti attivi nel Milanese, tra cui quello di Abu Nasim, che viveva in Lombardia, considerato vicino ai rapitori dei tecnici della Bonatti sequestrati lo scorso anno vicino Tripoli. Lo rivela il Corriere della Sera, precisando che i libici si dicono pronti a consegnare i nomi alle forze dell’ordine italiane. «Decine, se non centinaia di militanti» dell’Isis, secondo le stesse fonti, sarebbero partiti dalla Libia alla volta dell’Europa, prima tappa Italia, in modo legale, ma soprattutto infiltrati tra le masse di disperati a bordo dei barconi del traffico illegale di migranti. A Sirte i servizi segreti libici hanno trovato appunti, taccuini scritti a mano, fogli volanti, che ora si sta cercando di decifrare e mettere insieme, e che potrebbero contenere la prova che le minacce dell’Isis di “approdare a Roma” non siano solo propaganda.
I piani dell’Isis rivelate dall’intelligence libica
L’inviato del Corriere della Sera cita fonti dell’intelligence libica. A suffragio di questo allarme le prove documentali e le immagini che arrivano da Sirte liberata dall’Isis. “Da qui, il porto marittimo dello Stato Islamico, con il volere di dio, partiremo verso Roma“. La minaccia all’Italia da parte jihadisti dell’Isis scritta sul muro, con lo spray, vicino al porto di Sirte, è stata diffusa dal profilo Facebook dalle stesse forze militari governative libiche. Il messaggio è stato lasciato dai militanti di Daesh, prima di abbandonare la città, “il porto marittimo dello Stato Islamico”, scacciati dalla milizie fedeli al governo di Sarraj. Un motto propagandistico forse ma che assume i connotati di una minaccia dopo il ritrovamento di diversi documenti riguardanti l’Italia nella città considerata la roccaforte dell’Isis sul Mediterraneo.