Ha tentato di rapire una bimba a Scoglitti: ora chiede di tornare in India

24 Ago 2016 12:39 - di Redazione

Il cittadino indiano Ram Lubhay, accusato di tentativo di rapimento di una bimba di 5 anni nel lungomare di Scoglitti si trova nel Centro di identificazione ed espulsione di Caltanissetta dove è stato portato ieri sera da agenti della Polizia di Ragusa dopo aver trascorso l’intera giornata negli uffici della Questura. Dopo il nulla osta dell’autorità giudiziaria l’indiano dovrebbe essere rimpatriato in India. Una soluzione che in un primo momento l’uomo non gradiva, ma dopo le minacce denunciate alla Polizia, Ram Lubhay, ha espresso ai poliziotti di Ragusa la volontà di voler far rientro nel suo Paese d’origine perchè preoccupato per la sua incolumità.

 

“L’indiano di Scoglitti fuori per il decreto voluto dal Pd”

«Sto trasmettendo alcune informazioni sull’iter giudiziario seguito nel procedimento al procuratore generale di Roma». Lo dice il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, che sino a martedì ha lavorato ad una relazione per ricostruire l’iter giudiziario seguito nella vicenda del cittadino indiano Ram Lubhay, accusato di tentativo di rapimento di una bimba di 5 anni. Il pm per due volte non ne ha disposto il fermo. Come denuncia Giorgia Meloni, «l’indiano che ha provato a rapire una bambina di 5 anni in spiaggia non è stato trattenuto in galera per colpa delle leggi “svuota carceri” dei governi a guida Pd. Lo spiega in un articolo del “Fatto quotidiano” l’ex magistrato Bruno Tinti che fa notare come la legge del 9/8/2013 abbia abbassato di un anno la soglia di pena per cui si può disporre il carcere in attesa di giudizio. Nel caso specifico, senza lo “svuota carceri” voluto dal Pd il pregiudicato indiano sarebbe finito in galera, ma per colpa della sinistra può circolare a piede libero. Inutile ricordare che Fratelli d’Italia – conclude la Meloni – ha votato contro questa legge, così come ha votato contro tutti gli indulti mascherati voluti dai governi Letta e Renzi».

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