Terremoto 6.0 nel Lazio: paura, morti e feriti. Si cercano dispersi

24 Ago 2016 7:50 - di Redazione

Paura, crolli, feriti , vittime e un paese – Amatrice, in provincia di Rieti- spazzato via come racconta lo stesso sindaco Pirozzi. È il bilancio, ancora del tutto provvisorio, della fortissima scossa di terremoto che è stata avvertita distintamente nella notte tra martedì e mercoledì tra Lazio, Umbria e Marche, si legge su “il Corriere della Sera“.

Terremoto tra Lazio, Umbria e Marche

Il sisma, secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha avuto una magnitudo di 6.0 e una profondità di 4 km ed è stato registrato alle 3.36 con epicentro ad Accumoli, vicino Rieti. A questa prima scossa ne sono seguite molte altre nella notte: una di magnitudo 3.9 vicino Perugia, e altre due di magnitudo 3.9 e 3.8 sempre nei pressi di Rieti. È stata di magnitudo 5.4 la seconda forte scossa di terremoto registrata alle 4:33, con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata) ed ipocentro a 8,7 chilometri di profondità.

Il sisma è stato avvertito anche a Roma e Bologna

Altre scosse si stanno susseguendo anche in queste ore. Sono stati attivati i numeri di emergenza della Protezione Civile 800840840 e della sala operativa della Protezione Civile Lazio:803555.

I maggiori danni in provincia di Rieti

Le zone più colpite sono i comuni nella provincia di Rieti: Amatrice, Accumoli soprattutto. La situazione più grave ad Amatrice, dove la via principale è crollata quasi completamente e le strade di accesso al paese sono inaccessibili. Due i cadaveri estratti dalle macerie ma si ha notizie di altre tre vittime, secondo quanto racconta don Fabio Gammarota, che collabora ai soccorsi. Ma si scava ancora, con le mani, per cercare un bambino. «Hanno sentito le urla del bimbo e delle sua mamma» testimoniano alcuni fotografi sul posto. Drammatiche le parole del sindaco Sergio Pirozzi: «È un dramma, ci sono dei morti, metà paese non c’è più. Stiamo cercando con tutti i mezzi di portare i primi soccorsi, ma lavoriamo senza luce. Abbiamo mandato tutti agli impianti sportivi» ha spiegato Pirozzi.

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