Turchia, kamikaze a un matrimonio: 50 morti. Erdogan: l’Isis non vincerà

21 Ago 2016 12:58 - di Paolo Lami
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E’ di 50 morti e 94 feriti il terribile bilancio di un nuovo attentato, che scuote la Turchia, durante il ricevimento di un matrimonio a Gaziantep, non lontano al confine con la Siria, che si stava celebrando in strada. Per il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, non ci sono dubbi: dietro c’è la mano dell’Isis. “E’ molto probabile”, ha detto Erdogan.
I contorni dell’attacco non sono ancora chiari ma sono stati trovati i resti di una cintura esplosiva, secondo quanto ha rivelato la procura citata dai media locali e anche secondo Samil Tayyar deputato dell’Akp per il distretto di Gaziantep, l’attentato ha una firma certa: l’Isis. Anche se dal califfato non è ancora arrivata alcuna rivendicazione.
Quello che è sicuro al momento è che una potente esplosione ha letteralmente devastato la sala nella quale si stava festeggiando il matrimonio, lasciando dietro di se’ orrore e morte.
I feriti sono oltre 60 e le immagini riportate dai social network mostrano donne e bambini con il volto coperto di sangue, la sala completamente distrutta con sedie e tavoli volati per la strada, decine di ambulanze e tanti corpi a terra. Un’esplosione così forte, ha detto un cronista locale, da essere udita da un capo all’altro della città di oltre un milione e mezzo di abitanti.
Poco dopo i social netrwork sarebbero stati bloccati dal governo, come spesso accade in questi casi. Il primo a parlare dell’opera di un kamikaze è stato il deputato locale del Partito per la giustizia e lo sviluppo, Akp, Samil Tayyar ma, poco dopo, anche il viceministro Mehmet Simsek ha riferito che si tratterebbe di un attentato suicida-
“E’ un attacco barbarico – ha detto a Ntv – tutti i gruppi terroristici, il Pkk, l’Isis e il movimento di Gulem, stanno prendendo di mira la Turchia, ma con la volontà di dio, li sconfiggeremo”.
La Turchia meridionale è stata più volte colpita in passato dai militanti separatisti curdi e dal Califfato.
Ma non è l’unica regione del Paese presa di mira. Nel luglio scorso tre kamikaze dello Stato islamico hanno ucciso 44 persone all’ aeroporto di Istanbul, mentre altre 40 sono state le vittime di un attacco kamikaze ad Ankara a marzo, rivendicato questa volta da un gruppo curdo.
In particolare dal tentato golpe del 15 luglio, una scia di attacchi di diversa matrice sta colpendo il Paese.
Solo negli ultimi due giorni, due autobomba contro due diverse stazioni della polizia, hanno causato 6 morti e oltre 200 feriti.

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