Venezia, islamiche con il velo entrano in chiesa e sputano sul crocifisso
Ancora un oltraggio, stavolta a Venezia. Dopo il braccio spezzato al Cristo settecentesco di San Geremia da parte di un franco-magrebino (ora espulso) arrivano gli sputi a un altro crocifisso nella chiesa di San Zulian, a pochi passi da San Marco sotto gli occhi del sorvegliante: protagoniste sono state quattro donne islamiche velate. Poi si sono allontanate confondendosi fra i turisti. E ancora nella chiesa di San Zulian due giovani orientali hanno fatto la fila per la comunione e poi hanno sputato la particola a terra, lasciando di fretta la chiesa. E c’è anche chi entra per pregare Allah. Il parroco don D’Antiga lo racconta con particolari, alle rimostranze del sacrestano rispondono: «Possiamo, il Papa ci ha dato il permesso».
Il crocifisso preso di mira
Di recente si ricorda un precedente simile nell’aprile del 2011 un algerino di fede islamica, Jamel Zmhwli, patteggiò7 mesi di reclusione per avere sputato e pestato un crocifisso. I fatti avvennero a Pordenone. L’uomo era accusato di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, di rifiuto di fornire le proprie generalità e di vilipendio agli oggetti di culto. L’uomo era giunto in Italia da poco. Fu processato per direttissima. Dall’istruttoria emerse che in in passato egli aveva fornito alle autorità nove nomi diversi. La pena, comminata da un giudice donna fu sospesa e l’uomo tornò in libertà.