Cacciari: “Europa in crisi. La paura dei migranti è ragionevolissima”
27 Set 2016 8:25 - di Redazione
«Se l’Europa ci sarà ancora o no, si deciderà entro un anno, cioè dopo il ballottaggio in Austriaper le presidenziali, il referendum costituzionale in Italia, le elezioni in Francia e in Germania». Massimo Cacciari, filosofo, ex sindaco di Venezia, dice di non essere una Cassandra, ma semplicemente di indicare quanto è sotto gli occhi di tutti: la crisi di sistema, strutturale, di un’Europa che non sa governare. E la paura dei cittadini italiani che all’83% rivogliono le frontiere nell’area Schengen – fotografata dal sondaggio Demos-Repubblica – è «comprensibile, legittima, razionalissima, perfino inevitabile», si legge su “la Repubblica”.
Cacciari: “Europa ha deluso le aspettative”
Professor Cacciari, non la sorprende che gli italiani a stragrande maggioranza si ribellino alla libera circolazione delle persone nella UE, vogliano più controlli e addirittura muri? «Bisogna collocare questi fenomeni all’interno di una visione d’insieme. Non è possibile che una crisi di questa portata, che coinvolge tutti gli aspetti della vita, sia riducibile a un aspetto o a un altro di cronaca. C’è un profondissimo disagio, che vivono tutti i popoli e le nazioni europee e non soltanto. Non solo immigrazione, ma anche crisi economica, disuguaglianze, i figli che stanno peggio dei padri. La gente sta male a 360 gradi e sta infinitamente peggio di come sperava di potere stare. I popoli europei hanno avuto una grande speranza, che con l’Europa unita si potesse stare meglio. Questa era la promessa della leadership europea. Negata, ora».
Cacciari: normale che immigrazione di massa faccia paura
Inevitabile insomma l’anti europeismo? «Se le leadership europee non cessano di inseguire le emergenze e non puntano invece a una strategia di sistema, l’Europa naufraga, perché dietro la paura dell’immigrazione c’è il non governo dell’immigrazione. Manca il buon governo delle cose». E i populismi però ingrassano? «Il gioco davvero sporco, e che bisogna attaccare, è proprio quello di chi invece di dire che senza Europa siamo davvero perduti di fronte alle sfide globali, strumentalizza. Però io non ci sto a dire che è irragionevole questa paura, al contrario è ragionevolissima. L’immigrazione di massa è una grande novità che sarebbe stupefacente non creasse paura: i popoli non sono formati da intellettuali». È un formidabile testacoda che l’attualità mostra: da un lato gli italiani chiedono muri dall’altro sono respinti dalla Svizzera che in un referendum ha votato contro i pendolari italiani. «Sono le immagini simbolo dell’impotenza europea. Va detto tuttavia che un organismo anche animale se non riesce a riorganizzarsi, si difende ed è questo l’inizio della sua fine. In Svizzera cavalcano le paure per prendersi i voti e giocano con fuoco che brucerà anche loro».