Cinquestelle, capogruppo in Veneto pizzicato a farsi annullare una multa
Alla faccia dell’onestà e della trasparenza. Il capogruppo del movimento Cinquestelle alla regione Veneto, Simone Scarabel, ha utilizzato il suo ruolo politico per cercare di farsi annullare una multa per eccesso di velocità. Lo rivela il Messaggero, che ha pubblicato le carte che inchiodano il consigliere grillino che ha cercato di negare fino all’ultimo lo scivolone.
Veneto, consigliere grillino pizzicato
Beccato dall’autovelox mentre sfrecciava sulla Romea a 113 chilometri all’ora contro un limite di 90, Scarabel, che in un primo momento ha sostenuto di aver solo fatto un ricorso al giudice di pace tramite l’avvocato, ha scritto due lettere su carta intestata del gruppo consiliare Cinquestelle e la ha inviate ai sindaci di Codevigo (dove è stato multato) e di Arzergrande (dove ha sede il comando della polizia locale) per farsi sostanzialmente annullare il verbale di multa. Oltre alla richiesta di annullare la multa, il consigliere regionale grillino aveva però inviato anche un’altra lettera, in data 22 agosto, sempre su carta intestata del gruppo Cinquestelle, per avere una serie di documenti, il cosiddetto “accesso agli atti”, volendo forse dimostrare che le multe non sono un mezzo per la sicurezza stradale ma per fare cassa?. Come consigliere regionale – rivela il Messaggero – Scarabel ha fatto 34 richieste. Molto eloquente il punto 34 che recita: «Si fa presente per quanto all’articolo 97 della Costituzione “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”, le cui inadempienze sono state condannate dalla Cassazione».
«Farò chiarezza e la pagherò»
Per evitare incidenti il consigliere Cinquestelle ha pubblicato sulla sua pagina di Facebook il ricorso al giudice di pace. Interpellato poi dal Corriere del Veneto sulle lettere, ha spiegato: «L’ho fatto per i cittadini! Non per i soldi o per i punti: soldi e punti non mi mancano di certo. Ma se avessi mandato la richiesta di accesso agli atti in carta semplice l’avrebbero cestinata, così mi risponderanno. Alla fine Scarabel ha deciso di pagare: «Sulla vicenda della multa farò chiarezza – ha comunicato – per sgombrare il campo da ogni dubbio sulla mia buona fede ho pagato la multa».