Dai divieti al carcere: escalation di misure per fermare lo stalker di Andria

19 Set 2016 14:07 - di Giulia Melodia

Si era provveduto a un semplice divieto di avvicinamento prima. Poi si è dovuto ricorrere ai ripari con gli arresti domiciliari. Quindi si è arrivati alla decisione della custodia in carcere. Nel corso del tempo la rabbia dell’allontanamento è montata di pari passo con la messa in atto di gesti persecutori e minacce verbali a cui il 19enne stalker di Andria ha continuato a dare adito: e così, per lui sono andati via via modificandosi i provvedimenti restrittivi a suo carico. Un’escalation di divieti e di misure atte ad arginare la sua mania di controllo ossessivo e quelle intimidazioni violente rivolte dal giovane persecutore a più riprese contro la sua ex fidanzatina, appena 17enne.

Dal divieto di avvicinamento al carcere: fermato lo stalker di Andria

Evidentemente non c’è stato altro modo di fermarlo: per mettere a tacere quella propensione a perseguitare, controllare, punire non c’è stata altra possibilità che allontanarlo e fermarlo. È quanto si è meritato nel giro di un mese, fra lo scorso agosto e oggi, il 19enne stalker di Andria accusato di lesioni personali e continuate, minacce, violenza privata, maltrattamenti e atti persecutori nei confronti dell’ex fidanzata, una ragazza di 17 anni. A inizio settembre al giovane era stato notificato dagli agenti del commissariato di polizia il divieto di avvicinamento alla sua ex e alla famiglia. Ma un’ora dopo quella misura era già stata violata.

Un’escalation di provvedimenti che ha aumentato persecuzioni e minacce

Il ragazzo aveva inseguito e raggiunto nel bar dove si trovavano insieme madre e figlia e le aveva minacciate e spaventate. Così il gip aveva disposto, il 6 settembre scorso, gli arresti domiciliari. ma anche questa misura preventiva non è bastata ad arginare il giovane persecutore che, addirittura, in seguito all’ultimo provvedimento attuato a suo nome si è – se possibile – ulteriormente adirato e intestardito. E così l’ira del giovane è aumentata ancora e, da allora, ha cominciato ad annunciare vendetta. La ragazza, terrorizzata, ha denunciato di avere subito violenze fisiche e psicologiche, minacce e maltrattamenti che non accennavano minimamente ad attrenuarsi, portando il pm a decidere per l’arresto in carcere. Ennesimo tentativo di arginare l’indomito stalker di Andria.

 

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