«Ma cosa dici mai, Obama?» Botta e risposta tra Casa Bianca e Cremlino
“Ma cosa dici mai, Obama?”. La replica del Cremlino al presidente Usa non s’è fatta attendere. A corto d’argomenti ed evidentemente desideroso di dare una mano ad una Hillary Clinton sempre più in difficoltà, Barack Obama ah cercato, ancora una volta, di buttarla in caciara stigmatizzando l’apprezzamento di Donald Trump per Vladimir Putin. È vero che tutto fa brodo in America soprattutto quando si è in prossimità del voto. Ed è pacifico che la Clinton sia in grave crisi di consensi. Ma che per questo motivo si attacchi la Russia non ha alcun senso. Ed ecco perciò la replica elegante e puntuta arrivata da Mosca. Espresso “dispiacere” per l’uso della “carta russa” nel corso della campagna elettorale per le presidenziali Usa, il portavoce di Putin, Dimitri Peskov ha evidenziato infatti le “manifestazioni continue di smaccata russofobia”. “Non possiamo che esprimere dispiacere” ha aggiunto. Dopodichè il portavoce del Cremlino, criticando le parole del presidente Obama, che attaccava Trump per il suo giudizio positivo su Putin, ha notato – con evidente perfidia – come le “critiche pre-elettorali sono diverse nel tono rispetto agli incontri personali con Putin”. In sostanza, hanno fatto sapere da Mosca, una cosa Barack Obama dice agli elettori americani cercando di tirare la volata alla Clinton, altra cosa fa e dice negli incontri faccia a faccia con il presidente russo. Una doppia faccia quella della leadership statunitense che lascia interdetti e che, ha concluso il portavoce di Putin, “difficilmente aiuta i timidi e molto fragili tentativi di stabilire comprensione reciproca”.