Fondarono la “Banca della camorra” a Milano: due condanne
Con l’accusa di aver creato la presunta “banca della camorra” che aveva sede in pieno centro a Milano e un giro di milioni di euro, prestiti a tassi di interessi usurai e attività di riciclaggio all’estero dei profitti illeciti, Vincenzo Guida e Alberto Fiorentino, dagli anni ’80 fino al 1996 componenti dell’associazione camorrista “Nuova famiglia”, sono stati condannati rispettivamente a 12 anni e 3 mesi di carcere e 8 mila euro di multa e a 10 anni e 8 mesi e 6 mila euro di multa. Lo ha deciso nel primo pomeriggio il gup Gennaro Mastrangelo al termine del processo con rito abbreviato che, su richiesta degli imputati, si è svolto a porte aperte. Il giudice ha inoltre condannato Alfredo Montefusco a 6 anni di reclusione e 1.733 euro di multa a Filippo e Matteo Magnone a 4 anni e 10 mila euro di multa e a 2 anni e 2.200 euro di multa. Accolta anche la richiesta di patteggiamento per riciclaggio a 2 anni avanzata da Sonia Guida, figlia di Vincenzo, il principale imputato che in aula ha protestato per la sua condanna.
Secondo l’accusa, gli imputati facevano girare milioni di euro, con prestiti a tassi di interessi da usurai a imprenditori e attività di riciclaggio all’estero dei profitti illeciti. Erano accusati a vario titolo di esercizio abusivo del credito, aggravato dal cosiddetto “metodo mafioso”, di reimpiego di denaro di provenienza illecita, di riciclaggio con l’aggravante della trasnazionalità. Guida e Fiorentino sono di origine napoletana ma presenti da decenni sul territorio milanese e erano stati condannati in via definitiva per aver fatto parte, negli anni ’80 e fino al 1996, dell’associazione camorrista denominata “Nuova famiglia”, un’articolazione lombarda della camorra, in contatto a Milano con esponenti storici di Cosa Nostra e della ‘ndrangheta.