Flessibilità, Juncker: l’Italia ha speso 19 miliardi. Meloni: Renzi cialtrone
Claude Juncker sbugiarda Matteo Renzi. Numeri alla mano, il presidente della commissione Ue alla plenaria del Cese (Cmitato economico e sociale europeo) ha ricordato che nel Patto di stabilità, «che – ha detto – non deve essere un patto di flessibilità, abbiamo già introdotto molti elementi di flessibilità combattendo contro chi sapete…». Poi Juncker ha aggiunto che senza questi “elementi” «l’Italia quest’anno avrebbe potuto spendere 19 miliardi di meno» aggiungendo che l’Italia è l’unica nazione «a beneficiare delle clausole di investimento».
Juncker tira le orecchie all’Italia
In soldoni Juncker ha ricordato al premier Renzi di aver già utilizzato 19 miliardi di flessibilità e che il 66% della legge di stabilità italiana del 2016 è stata finanziata grazie a questa flessibilità. In fase di replica poi il numero uno della commissione Ue ha lanciato il tradizionale (e scontato) appello per fermare le derive populiste che – ha detto – «porteranno l’Europa in misera. Chi segue i ragionamenti populisti diventa populista lui stesso, ma gli elettori voteranno i “prodotti originali” del populismo. I populisti sollevano questioni, ma non danno mai risposte ai problemi sollevati da chi pensa che per i problemi difficili c’è sempre una soluzione facile. Bisogna combattere contro l’estrema destra, ora, subito».
Meloni: Renzi, cialtrone, fa solo debiti
Immediata la replica durissima di Giorgia Meloni sugli sprechi italiani e la politica di Palazzo Chigi. «Quello che ha dichiarato il presidente Juncker sui 19 miliardi già utilizzati dall’Italia significa che i cialtroni che ci governano sono stati capaci solo di fare nuovo debito, come i peggiori politicanti della prima repubblica». Il governo Renzi-Alfano – continua la leader di Fratelli d’Italica – non è stato capace di tagliare gli sprechi e la spesa pubblica, non ha utilizzato la flessibilità per fare nuovi investimenti ma solo per pagare marchette elettorali. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il debito pubblico ha raggiunto il record storico, l’economia è ferma e il mercato del lavoro è sempre più in crisi». Matteo Renzi, però, continua su Facebook la Meloni, «invece di prendere atto dei suoi fallimenti e dimettersi, continua a invocare maggiore “flessibilità” per continuare a fare debito da lasciare ai nostri figli e nascondere così la sua incompetenza. Mandiamo a casa questa gente prima che non ci sia in Italia più nulla da salvare. La prima occasione per farlo è votando No al prossimo referendum costituzionale».