La Boschi fa 12mila chilometri (in aereo) per racimolare qualche Sì

27 Set 2016 12:57 - di Adriana De Conto

Dodicimila chilometri per un Sì! Povera ministra Maria Elena Boschi, costretta a un tour forzato in Sudamerica per racimoilare qualche Sì al referendum. «Non credo che, se perderemo questa opportunità, molto velocemente ne arriverà un’altra». Una frase che sembra un triste presagio, che sembra calzare a pennello per lei, un’affermazione che dovrebbe rivolgere alla sua esperienza di governo, per conto del quale ha confezionato quest’orrida riforma costituzionale che ogni giorno che passa sta raccogliendo sempre meno consensi. Già, se il Sì non prevarrà, molto probabilmente per lei non si presenterà un’altra occasione. Così, la Boschi non perde tempo per portare acqua a una causa – la pasticciata riforma elettorale – che ogni giorno che passa perde pezzi.  I sondaggi fotografano infatti una realtà negativa per il Sì. Il fronte del No è avanti ormai in pianta stabile e allora a Maria Elena Boschi non resta altro che volare, prendere un aereo e sottoporsi a una serie di tappe forzate per racimolare qualche Sì. Della serie non si butta via niente.

La lunga marcia della Boschi per un pugno di Sì

Prima tappa è la comunità italiana in Argentina, la prima di una serie di visite in Sudamerica che include anche Uruguay e Brasile. Presentata dall’ambasciatore Teresa Castaldo, la ministra Boschi ha ripercorso passo dopo passo la strada che ha portato alla consultazione del 4 dicembre. Davanti ad una platea di circa 900 connazionali la ministra ha ricordato «la forte presenza italiana nel paese. Ho fatto 12 mila chilometri – implora- per arrivare qui e poi è stato come aprire la porta di casa». Ecco che improvvisamente è nata nella Boschi la voglia matta di «un contatto ravvicinato con i connazionali» argentini. Poi inizia anche lei a raccontare favole, nello stile del premier Renzi, tanto i nostri connazionali che vivono a mille miglia di distanza dalla madrepatria più di tanto, probabilmente, non sanno come stiano le cose. «Quando siamo arrivati al governo il nostro paese stava peggio – inizia la Boschi –  l’economia era in crisi, dovevamo invertire la rotta. Era difficile scegliere le priorità, abbiamo quindi deciso – ha sottolineato la ministra – un programma di riforme a 360 gradi». «Per avere un paese che funziona meglio abbiamo deciso di rivedere la nostra Costituzione. E’ un referendum decisivo, ha precisato la ministra, potete decidere se cambiare il nostro paese votando il Sì, o se lasciare le cose come stanno votando No». Che cosa non si fa per un pugno di Sì…

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