Lettera anonima minaccia un attentato in tribunale: ma è un falso allarme

23 Set 2016 12:07 - di Martino Della Costa
fiducia processo penale

Una lettera anonima minacciava un attentato in tribunale a Pisa: e un alone di mistero ha avvolto per 24 ore il palazzo di giustizia della città fino a poco fa, quando, la minaccia messa nero su bianco in una lettera anonima arrivata in questura, si è rivelata un false allarme. Un allarme, però, giustificato anche dal fatto che, in mattinata, in aula, era in calendario un’udienza del processo che vede alla sbarra Jalal El Hanaoui, il marocchino di 26 anni residente da molti anni a Ponsacco (Pisa) accusato di inneggiare alla jihad su Facebook…

Falso allarme bomba in tribunale a Pisa

Per fortuna, però, i timori e le preoccupazioni si sono svuotate di fondamento rivelandosi semplicemente l’ennesimo falso allarme bomba. Eppure ieri – (giovedì 22 settembre ndr) – la questura aveva ricevuto per posta una lettera anonima scritta al computer da un sedicente «simpatizzante musulmano di Pisa» che annunciava la possibilità di un attentato. O meglio: tra le righe si minacciava un imminente attentato al palazzo di giustizia pisano. Nella missiva, secondo quanto appreso, ci sarebbe anche un esplicito riferimento all’udienza, in programma proprio in mattinata, del processo nel quale è imputato Jalal El Hanaoui, il marocchino 26enne residente da molti anni a Ponsacco (Pisa) accusato di inneggiare alla jihad su Facebook. Per circa un’ora il nucleo cinofilo dei carabinieri ha perlustrato le aule, escludendo poi la presenza di ordigni. Poco prima delle 9 impiegati e pubblici sono stati fatti rientrare nell’edificio e l’allarme è cessato. La lettera minatoria è stata presa in consegna dalla Digos della questura pisana che ha aperto un’indagine.

Una lettera anonima minacciava un attentato

L’anonimo, senza citare esplicitamente il caso di Jalal El Hanaoui, riporta la data di oggi, giorno dell’udienza del processo nel quale il giovane che inneggiava alla jihad è imputato. Nella lettera l’anonimo dice di essere «un simpatizzante musulmano di Pisa con a cuore la pace tra le varie culture e religioni: ma oggi sono venuto a conoscenza che il giorno 22 mattina o 23 mattina di questo mese di settembre avverrà un attentato esplosivo dentro un’aula del tribunale di Pisa». E ancora: «Non concordo con questo – conclude l’anonimo – ma chi vuole la moschea vuole dare un segnale forte. Ho paura che mi facciano del male. Spero che arrivi (la sua segnalazione, ndr) in tempo». Dopo i controlli degli artificieril, scampato il pericolo annunciato, le attività nel palazzo di giustizia di Pisa sono proseguite come da programma, e la stessa udienza al giovane residente a Ponsacco (Pisa) si è svolta regolarmente in aula.

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