Ora la Merkel ha paura della destra: è un pericolo per tutti i tedeschi

7 Set 2016 11:09 - di Redazione

«La Germania resterà la Germania, con tutto ciò che amiamo e ci è caro». Così Angela Merkel ha concluso il suo intervento al Bundestag ripetendo la frase pronunciata una settimana fa nell’intervista alla Sueddeutsche Zeitung. «Ma i cambiamenti non sono sempre un male», ha aggiunto la cancelliera «e lo so io che ho vissuto la riunificazione, fanno parte della nostra vita».

La Merkel ha paura della destra

Poi è arrivata la stoccata al partito populista di destra Afd, reduce dal successo elettorale: «Non è una sfida solo per la Cdu ma per tutti noi che siamo seduti in quest’aula», ha detto la Merkel chiedendo un impegno comune di tutti i partiti rappresentati in Parlamento ad abbassare i toni delle polemiche e negli scontri politici. «Se cerchiamo solo piccoli vantaggi reciproci per dire magari in una domenica elettorale di essercela cavata, allora vinceranno quelli che puntano su parole e facili risposte».

Immigrazione, ottimismo al governo

Sul terreno minato dell’immigrazione la Merkel ha voluto rassicurare gli elettori tedeschi che la situazione è migliore di un anno fa anche se – ha detto – «resta molto da fare» Per la cancelliera l’accordo Ue-Turchia sui profughi deve diventare un “modello” per altri da stipulare con paesi della sponda sud del Mediterraneo come Egitto e Tunisia. «Bisogna trovare una regolamentazione con altri paesi e questo accordo con la Turchia è un esempio per altri accordi: con l’Egitto, con la Libia, se un giorno ci sarà un ragionevole partner al governo, con la Tunisia e altri paesi dove è necessario». La Merkel si è pronunciata anche sulla questione delle frontiere, su come «assicuriamo la difesa dei nostri confini esterni e quindi quella della libera circolazione interna all’Unione europea». La politica europea nei confronti della Turchia è buona per «molti profughi che possono rimanere vicino alla loro patria; è giusto che versiamo denaro per l’istruzione e la vita dei profughi al confine turco-siriano».

 

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