Rai, quelle carriere sospette di parenti e sodali. Gasparri chiede chiarezza

16 Set 2016 13:38 - di Viola Longo
campo dallorto rai

Resta altissima la tensione intorno alla Rai. All’indomani della relazione dell’Autorità anti-corruzione, che ha messo in luce le irregolarità nelle nomine dei dirigenti, le forze di opposizione parlamentare chiedono l’immediata convocazione della commissione di Vigilanza e tutti i dovuti chiarimenti da parte del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, al quale l’Anac imputa tra l’altro la mancata ricognizione delle risorse interne, conflitti di interesse e anomalie procedurali.

Gasparri: «Avevamo già denunciato, intervenire subito»

«Le valutazioni dell’Autorità presieduta da Raffaele Cantone sono impietose e mettono a nudo le gravi violazioni compiute dal vertice della Rai», ha scritto Maurizio Gasparri in una lettera al presidente della Vigilanza, Roberto Fico, chiedendo l’immediata convocazione della commissione. «Ci sono stati scandali veri e propri come persone che hanno designato per incarichi delicatissimi i propri familiari e altre violazioni di varia natura», ha proseguito il vicepresidente del Senato, ricordando che le conclusioni dell’anti-corruzione non arrivano inaspettate e, anzi, erano state già oggetto di ripetute denunce politiche. Ora, però, c’è un passaggio in più da compiere: «Le valutazioni dell’anticorruzione impongono il licenziamento immediato di persone assunte irregolarmente, peraltro chiamate a gestire funzioni e ruoli fondamentali nella vita dell’azienda». «È evidente – ha aggiunto Gasparri – che la questione non lascia immune neanche il direttore generale, la cui operatività a questo punto è messa in discussione in maniera più che motivata».

«I manager di Renzi? Agiscono al di sopra delle regole»

È stato poi un altro membro della commissione di Vigilanza, il leghista Jonny Crosio, a parlare della necessità di convocare con urgenza anche «Usigrai, Corte dei Conti, ministero del Tesoro e lo stesso Cantone», annunciando che sarà lui stesso a chiederne le audizioni. «Mancato utilizzo del job posting, conflitto di interessi, irregolarità nelle posizioni: c’è di tutto e c’è di più nel nuovo corso della Rai voluto da Renzi», ha detto Crosio, aggiungendo che i manager indicati dal premier «e da lui protetti agiscono al di sopra delle regole certi del diritto all’impunità, ma l’Anac li ha smascherati mettendo nero su bianco tutte le irregolarità commesse».

«Rispettare gli italiani che pagano il canone»

E a dirsi preoccupata per «quanto emerge dalla delibera dell’Anac che ha puntato la sua lente di ingrandimento sulle nomine Rai» è stata anche Scelta civica. «Preoccupa anche – ha sottolineato Gianfranco Librandi – la poca trasparenza delle scelte fatte e lo scarso utilizzo delle tante magnifiche professionalità interne a favore di quelle esterne che, fin qui, non hanno portato nulla di nuovo a viale Mazzini. Ora è arrivato il momento di fare chiarezza anche nel rispetto degli italiani che pagano il canone».

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