Renzi s’inchina a “re Giorgio”: «Pronto a modificare l’Italicum»
Il referendum val bene l’Italicum e se per far vincere il “sì” c’è da buttare la legge elettorale fino a ieri sbandierata come un modello da esporatre in tutta Europa, Matteo Renzi non ha alcun problema. La poltrona prima di tutto. E così, a poche ore dal diktat del più illustre pentito dell’Italicum, il presidente emerito Napolitano, che dalle colonne di Repubblica ne ha sollecitato una rapida revisione, il presidente del Consiglio risponde “signorsì”.
Renzi: l’Italicum è da cambiare anche se la Consulta lo “approva”
Il ripensamento si manifesta nel corso di un’intervista all’emittente pugliese TeleNorba: «L’Italicum non piace? E che problema c’è, discutiamola, approfondiamola, ma facciamo una legge elettorale migliore di questa, non accetteremmo mai una legge elettorale peggiore di questa. La mia apertura è vera, sincera». Un impegno – assicura – che resta anche nel caso in cui, il prossimo 4 ottobre, la Consulta dovesse pronunciarsi favorevolmente in merito alla costituzionalità dell’Italicum. Ma questa è l’ufficialità. In realtà Renzi comincia a sentire gli effetti dell’asssedio stretto intorno alla sua riforma costituzionale.
Il forzista Brunetta: «Il premier? È senza dignità»
Modificare l’Italicum per depotenziare la fronda interna al Pd è la strada tracciata da Napolitano. A Renzi tocca eseguire. Poco importa che così finisca per esporsi fatalmente agli attacchi dell’opposizione, che hanno ora facile gioco nel rinfacciargli la totale indisponibilità del recente passato a rivedere la legge elettorale. Il più pungente è Renato Brunetta, capiogruppo di Forza Italia a Montecitorio. Sentite cosa dice: «Povero Renzi. Davvero un uomo senza dignità. Sarebbe capace di qualunque giravolta pur di restare attaccato alla poltrona. Ma che se ne fa il Paese di un premier così? Doveva rottamare il mondo ma è stato il mondo a rottamare lui». Difficile dargli torto.