Sanzioni a Putin e troppi migranti: AfD può battere la Merkel a casa sua

3 Set 2016 7:54 - di Redazione
Il Meclemburgo-Pomerania è il Land più agricolo della Germania; puoi guidare per ore tra te sue enormi foreste di faggio e le pianure sconfinate incrociando pochissime case. Niente grandi città — la più grande è Rostock con i suoi 200mila abitanti. E nel Land vivono appena un milione e mezzo di tedeschi per un’area grande quanto la Lombardia. Domenica, però, rischia di fare molto rumore. I sondaggi delle elezioni m Meclemburgo sembrano prefigurare scenari da incubo che stanno turbando i sonni a tanti. A partire da Angela Merkel, che ha il suo collegio elettorale qui. O Joachim Gauck: il presidente della Repubblica era un pastore protestante di Rostock, negli anni del Muro. La Alternative für Deutschland, la destra populista capeggiata da Frauke Petry, è al 23 per cento nei sondaggi, si legge su “la Repubblica“.

Nel Land della Merkel, Afd in vantaggio

Ha superato persino con la Cdu, è a un filo dalla Spd. Secondo alcuni, potrebbe diventare i] primo partito. Sarebbe la prima volta nella storia e una grana immensa per la cancelliera. Il governatore socialdemocratico, Erwin Sellering è talmente nervoso che negli ultimi giorni l’ha accusata apertamente di aver alimentato il voto della destra populista, con la sua politica sui prorughi. «Lo chieda a Merkel, che fine hanno fatto i “paesaggi in fiore” che ci aveva promesso Kohl», ci sibila una signora che vende aringhe e anguilla affumicata al porto di Wismar. «Qui abbiamo molti più disoccupati che nell’Ovest e i politici si ricordano di noi solo quando si vota». Nel Meclemburgo il tasso di disoccupazione è una volta e mezzo quello nazionale, circa il 10 per cento, ma in alcune zone della Pomerania, vicino alla frontiera polacca, tocca il 20 per cento. Soprattutto, in una regione contadina, è ovvio che la nostalgia si combina con la rabbia contro le sanzioni contro la Russia che sta provocando molti danni all’agricoltura.

Domenica si vota in Meclemburgo-Pomerania, collegio della cancelliera

Nonostante una percentuale di migranti ridicola — appena il 2 per cento ha un passaporto straniero e sono soprattutto polacchi — la propaganda anti-profughi, il mito oscuro dell’invasione islamica, ha attecchito. Anche per il lavorio sotterraneo di una destra neonazista che è ancora forte, n partito di riferimento dei “bruni”, la Npd, pare abbia perso un punto e mezzo di elettori. Ma tutti a favore dell’Afd. E i cartelli dell’estrema destra infestano comunque tutti i villaggi dell’entroterra, soprattutto nella cosiddetta “Svizzera del Meclemburgo”, con slogan xenofobi. Anche a Lalendorf, un villaggio di 900 anime in piena campagna, quei cartelli hanno invaso le strade. Il sindaco, Reinhard Knaack sorseggia un caffè all’americana nella piccola cucina del suo ufficio. Sei anni fa il suo nome è finito su tutti i giornali perché si è rifiutato di consegnare una medaglia e 500 euro per il settimo figlio di Petra Muller, una neonazista del suo villaggio. Qualche facinoroso lo ha minacciato, lui è finito sotto scorta, ma oggi è più arrabbiato con la cancelliera che con i teppisti neonazi che infestano la sua zona.

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