Sarà intitolato a Gianfranco Paglia l’ospedale militare di Mogadiscio
Un tuffo nel nostro passato coloniale in Africa Orientale non per autocelebrarci quanto piuttosto per misurare la differenza di peso internazionale tra l’Italia di ieri e quella di oggi. L’occasione di questo confronto è stata offerta dalla presentazione a Rivarolo, centro dell’area metropolitana di Torino, di “Viaggio nella Somalia italiana“, libro scritto dal giornalista e paracadutista Alberto Alpozzi e curato dall‘Associazione Paracadutisti del Cavanese. Il volume è impreziosito da una raccolta di immagini relative al viaggio nell’ex-colonia dell’allora principe ereditario Umberto di Savoia.
Lo ha annunciato il responsabile della ong “Somala Iida”
A far da cerniera tra queste due Italie, da amare in ogni caso con pari intensità, non potevano che essere quegli italiani il cui destino è drammaticamente intrecciato con quello della nostra ex-colonia: il tenente Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al Valor Militare, il pluridecorato Giampiero Monti (medaglia d’oro e d’argento) e la medaglia di bronzo Massimiliano Zaniolo. Era il 2 luglio del 1993 quando al checkpoint “Pasta” di Mogadiscio un gruppo di miliziani somali, una delle tante bande che infestavano quella nazione agli ordini dei cosiddetti “signori della guerra”, colpiva ripetutamente l’allora sottotenente Paglia che da allora continua ad onorare il proprio ruolo di soldato su una sedia a rotelle.
L’abbraccio tra Paglia e la crocerossina che gli salvò la vita
Fatale, quindi, che la presentazione del libro di Alpozzi registrasse due momenti particolarmente toccanti. Il primo ha visto protagonista il dottor Mohamud Yassin, responsabile della Ong Somala Iida, che ha annunciato l’intitolazione a Gianfranco Paglia dell’ospedale militare di Mogadiscio specializzato nella cura dei disabili, mentre il secondo ha visto l’abbraccio, a 23 anni dalla battaglia del checkpoint “Pasta”, tra lo stesso Paglia e la crocerossina Vittoria Prono, l’infermiera che per prima prestò le cure mediche al sottufficiale ferito nell’ospedale militare americano di Mogadiscio. «Ogni qualvolta sarò invitato – ha dichiarato Gianfranco Paglia, che dal 2006 è stato insignito anche dell’onore focena di Grand’Ufficiale dal presidente Carlo Azeglio Ciampi su proposta dell’allora ministro Mario Landolfi – per ricordare e onorare il sacrificio dei nostri uomini, io sarò sempre presente, lo ritengo un dovere comune, una forma di rispetto, un atto di civiltà».