La crisi siriana arriva all’Onu: gli Usa accusano Putin di barbarie ad Aleppo

26 Set 2016 8:28 - di Redazione
«Quello che la Russia sta sponsorizzando in Siria non è lotta al terrorismo, ma barbarie», dice l’ambasciatrice americana all’Onu Samantha Power. «Mosca – aggiunge il collega britannico Matthew Rycroft – collabora col regime siriano per commettere crimini di guerra». «Il caos in Medio Oriente – risponde il rappresentate russo Churkin – lo avete provocato voi, distruggendo l’equilibrio del passato. Ora usate i terroristi di al Nusra per abbattere il governo siriano». Quindi l’inviato di Damasco, Bashar Jaafari, conclude così: «La vera guerra al terrorismo non è ancora cominciata. L’avvento della vittoria siriana è imminente, e porterà all’applicazione di tutte le risoluzioni del Palazzo di Vetro», si legge su la Stampa.

 Londra e Washington: la Russia dietro la battaglia di Aleppo

Sono passate da poco le undici del mattino, quando al Consiglio di Sicurezza dell’Onu si consuma forse lo scontro pubblico più duro fra Washington e Mosca dalla fine della Guerra fredda. Non si arriva alla scarpa sbattuta sul tavolo, come ai tempi di Krusciov, ma l’aula della diplomazia si trasforma in una tribuna dove scambiare ac cuse, che lasciano la guerra come unica prospettiva. La riunione d’urgenza del Consiglio è stata richiesta dagli americani per denunciare l’offensiva russo-siriana che ha fatto saltare la tregua negoziata il 9 settembre scorso dal segretario di Stato Kerry e dal ministro degli Esteri Lavrov: «Sono stati lanciati – denuncia la Power -150 raid in 72 ore. Mentre parlavate di pace, armavate le bombe». La sua richiesta è che il Consiglio emetta una condanna, impossibile, perché Mosca ha il potere di veto come Washington.

Onu, processo a Putin

 Il collega Churkin, che da bambino faceva l’attore e aveva recitato in un film su Lenin, le risponde che il caos lo hanno provocato gli Stati Uniti, «distruggendo l’ordine che esisteva m passato». L’ambasciatore smentisce che i caccia russi abbiano colpito il convoglio umanitario, «perché lo stesso Kerry ha ammesso che hanno sorvolato la zona solo per due minuti, non l’ora e mezza che è durato l’attacco». Nel momento in cui la parola passa all’ambasciatore siriano, Power, Rycroft e il collega francese Delattre abbandonano l’aula in segno di protesta. Jaafari comunque va al punto che sta facendo saltare la tregua: «Siete voi che usate i terroristi di al Nusra per colpire il nostro governo». All’inviato speciale dell’Onu Staffan de Mistura, che sta disperatamente cercando di tenere accesa la speranza, non resta che fare una proposta minima per fermare la guerra totale: «Tregua umanitaria di 48 ore, consegna degli aiuti umanitari, ed evacuazione dei feriti». Nella speranza che questa pausa spinga Russia e Usa a resuscitare la tregua.

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