Sisma, finora 5800 scosse. L’ultima stanotte tra Amatrice e Accumoli (video)
La terra trema. Ancora. Per la verità non ha mai smesso di tremare: le scosse nelle zone colpite dal terremoto del 24 agosto continuano a susseguirsi senza tregua e, da quel giorno, sono state oltre 5.800 quelle riscontrate dalla rete sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Dopo i terremoti più forti registrati nei giorni scorsi, sono avvenute finora repliche di magnitudo compresa fra 2,0 e 3,0. Due, poi, le scosse di terremoto di magnitudo superiore a 3,0: quello di magnitudo 3,2 avvenuto alle 6.22 nella provincia di Macerata, a Castelsantangelo sul Nera di qualche notte fa, e quella di magnitudo 3,5 registrata alle 23.36 di lunedì (5 settembre ndr) in provincia di Rieti, al confine con Marche e Abruzzo. O meglio: dalle 20 di lunedì sono stati registrati 5 eventi di magnitudo maggiore o uguale a 3.0, tra Rieti, Perugia e Macerata, con l’unica eccezione del già citato evento sismico di magnitudo maggiore, 3.5 delle 23,36 del 5 settembre in provincia di Rieti, nei pressi di Amatrice. Non si hanno però, fortunatamente, segnalazioni di nuovi crolli.
Sisma, dal 24 agosto almeno 5800 scosse
Va detto, comunque, che l’intensità delle scosse è andata finora diminuendo e il numero diradandosi, ma i sismologi sanno che è impossibile stabilire quale potrà essere l’andamento dei prossimi giorni, alla luce della situazione complessa dell’Appennino. Quasi certamente – purtroppo – i terremoti proseguiranno ancora almeno per i prossimi due mesi. Nel frattempo, un’ulteriore fotografia del terremoto del 24 agosto arriva dalle mappe di scuotimento. Queste misurano lo spostamento del suolo e vengono elaborate nei primi minuti che seguono ogni terremoto di magnitudo maggiore di 3,0, nel caso del sisma nel Reatino indicano che è avvenuto un impatto violento con un effetto rovinoso. «Una cosa sono i danni osservati e la percezione degli effetti di un terremoto raccontata dalle persone, diverso è collegare queste percezioni al movimento reale del terreno: questo è quanto fanno le mappe di scuotimento», ha spiegato la sismologa Giovanna Cultrera, dell’Ingv. L’obiettivo è quindi «collegare gli effetti percepiti con il movimento realmente avvenuto», ha aggiunto. Le misure sono quelle registrate dalle reti sismiche e si riferiscono ai valori relativi, per esempio all’accelerazione. «Questa distribuzione del risentimento atteso – rilevano gli esperti dell’Ingv – fornisce una prima indicazione sul livello di scuotimento osservato e quindi del potenziale impatto, informazione molto utile alla Protezione Civile per il coordinamento e l’organizzazione delle squadre di soccorso in caso di terremoti rilevanti».
Nella notte nuova scossa in provincia di Rieti
L’obiettivo, spiega Giovanna Cultrera, è «collegarle con il movimento percepito, che corrisponde a un danno potenziale valutato secondo i parametri della scala Mercalli», la tradizionale scala di valutazione qualitativa dei terremoti basata sugli effetti osservati. E a proposito di effetti sismici e nuovi allarmi, come anticipato, una nuova scossa di terremoto, di magnitudo 3.2 è stata registrata in provincia di Rieti, al confine con Marche e Abruzzo, alle 2.18 della notte scorsa. Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 10 km di profondità ed epicentro 5 km da Amatrice e 8 da Accumoli. Un’altra di magnitudo 3 è stata invece registrata alle 00.49 vicino Preci, in provincia di Perugia, non lontano da Norcia. Di più: i dati indicano che, a partire dalla scossa di magnitudo 6.0 registrata alle 03,36 del 24 agosto, sono avvenuti complessivamente 164 terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, 15 di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0, quello cioè di magnitudo 5.4 avvenuto il 24 agosto alle ore 04,33 nella zona di Norcia, in provincia di Perugia. A inquietante dimostrazione che, da quel terribile 24 agosto, la terra continua a tremare e la paura a farsi strada.
Coordinatore del team di esperti: scuole quasi tutte agibili
«Nelle aree interessate dal sisma sono stati effettuati sopralluoghi per verificare l’agibilità delle scuole. Finora ne sono state visitate una quarantina e la maggior parte è risultata agibile con provvedimenti. Significa che occorrono piccoli interventi ma poi ci si può rientrare immediatamente»: lo ha detto a Voci del Mattino, Radio 1 Rai, l’ingegnere Camillo Nuti, dell’Università Roma Tre e coordinatore del Team delle Università del Centro Sud, che hanno messo a disposizione un centinaio di esperti e tecnici all’opera nelle zone terremotate. «Ovviamente la situazione è più difficile nelle zone epicentrali del sisma, con l’eccezione di Norcia, dove le scuole avevano subito adeguamenti efficaci, tanto che delle tre scuole che abbiamo visitato due sono risultate agibili con piccoli provvedimenti; hanno subito solo qualche piccola lesione e nessun danno alle strutture, quindi l’anno scolastico dovrebbe essere salvaguardato». Nuti ha parlato anche dello sgombero delle macerie, in particolare da Amatrice. «Dal punto di vista tecnico il trasporto e la rimozione delle macerie in luoghi di deposito provvisorio, una volta accertata l’assenza di persone sotto i detriti, è un lavoro impegnativo, una operazione assai delicata ma dal costo economico non eccezionale. Una complicazione è rappresentata dalle strade piccole e dalle infrastrutture che naturalmente hanno subito danni. Però, Protezione Civile e Vigili del fuoco hanno grande capacità ed esperienza, sono molto bene organizzati e hanno dimostrato di saper gestire l’emergenza. Quanto ai tempi, la questione non è tecnica ma amministrativa e giudiziaria. In diversi casi, infatti, prima di poter rimuovere le macerie occorrerà attendere che vengano effettuati gli accertamenti e le indagini sugli eventi. Diciamo che ci vorranno alcuni mesi», ha quindi concluso l’esperto che, sul fronte dell’agibilità delle strutture scolastiche, almeno in parte, ha aperto uno ottimistico spiraglio di speranza…
Di seguito alcune delle ultime immagini dai luoghi terremotati
Di seguito il video delle operazioni all’Hotel Roma di Amatrice, simbolo della distruzione del paese