Toghe ad orologeria anche negli Usa: sotto inchiesta la fondazione Trump
Il procuratore generale di New York Eric Schneiderman ha aperto un’inchiesta sulla fondazione di Donald Trump «per verificare se rispetta le leggi sulla beneficenza a New York», dopo le recenti controverse transazioni portate alla luce dai media. Lo ha annunciato lui stesso alla Cnn. «Temiamo che la Trump Foundation possa essere stata coinvolta in alcune operazioni inappropriate», ha spiegato l’attorney general, che sovrintende già ad un’altra indagine sulle presunte truffe della Trump university. Tra i casi sospetti elencati dalla stampa, i 25 mila dollari versati illegalmente nel 2013 dalla fondazione del tycoon al procuratore generale della Florida, Pam Bondi, pochi giorni prima che annunciasse la sua intenzione di non unirsi alle inchieste proprio sulla Trump university. Ma in precedenza ci sarebbero state altre donazioni discutibili e non disinteressate.
Anche Obama chiede “accertamenti” su Trump
L’offensiva dei democratici, dopo le notizie sullo stato di salute precario di Hillary Clinton, è partita dallo stesso Barack Obama. Il presidente Usa ha attaccato Donald Trump anche sulla questione della mancata trasparenza: «Lui si definisce una persona che fa business. Ma l’America ha un sacco di imprenditori uomini e donne che hanno successo senza nascondere la loro dichiarazione dei redditi», ha accusato a Filadelfia, ricordando che il tycoon non ha ancora reso noto il suo “tax return”, come è prassi tra i candidati presidenziali da oltre 40 anni. Una strategia concentrica che ha portato i deputati democratici a chiedere un’inchiesta federale sulla donazione di 25 mila dollari nel 2003 da parte della fondazione di beneficenza di Donald Trump ad un gruppo che sostiene il procuratore generale della Florida, dopo che il magistrato aveva annunciato che stava valutando se avviare un’inchiesta contro la Trump University. Inchiesta poi non aperta.