Violenze e abusi sui bambini: arrestate tre maestre a Partinico
Tre maestre di un’elementare di Partinico (PA) sono state arrestate e poste ai domiciliari dalla Guardia di finanza per maltrattamenti nei confronti di propri alunni. Sono stati alcuni genitori a segnalare atteggiamenti dei propri figli che lasciavano intendere comportamenti non del tutto corretti durante le attività in aula. Le intercettazioni ambientali e le videoriprese mostrano le violenze fisiche e psicologiche sui piccoli: minacce verbali, schiaffi, pizzicotti, calci, anche nei confronti di un bimbo disabile. Le indagini sono partite lo scorso febbraio e sono proseguite fino a giugno. Le tre insegnanti della scuola elementare di Partinico erano tutte in una stessa classe. Una di loro sarebbe un’insegnante di sostegno. I finanzieri hanno piazzato le telecamere e ripreso le botte e le percosse.
«”Stai zitta”, “stai buona”, “ti do botte”, così la bambina si rivolgeva a una delle sue bambole mentre giocava. Poi mimava schiaffi e strattoni, gesti violenti che hanno insospettito i genitori» racconta a MeridioNews la capitana della guardia di finanza partinicese, Marta Balbo. «Le intercettazioni – continua – hanno rivelato violenze psicologiche nei confronti degli alunni, tutti di età compresa tra i sei e gli otto anni. Le insegnanti adottavano dei toni molto pesanti, molto forti. Esclamazioni offensive e fuori luogo nei confronti di bambini». Atteggiamenti che sarebbero sfociati anche in violenze fisiche con schiaffi, pizzicotti, strattoni e calci. «In particolare – aggiunge Balbo – tra le tre maestre arrestate, è risaltato il comportamento di una insegnante di sostegno che se la sarebbe presa con il bambino disabile di cui si sarebbe dovuta occupare, che è costretto sulla sedia a rotelle».
Pochi giorni fa altre maestre, accusate di aver maltrattato con “violenze fisiche e verbali”, i bambini, tra tre e cinque anni, a loro affidati durante lo scorso anno scolastico nella scuola materna “Il Delfino” di Potenza, erano state sospese dal pubblico ufficio e dal servizio di insegnante. I provvedimenti – emessi dal gip di Potenza – erano stati emessi al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo lucano e svolte dal Reparto operativo-Nucleo investigativo del Comando provinciale di Potenza dei Carabinieri.