Anche la Francia laica ha più coraggio dell’Italia buonista: sì al presepe
La laica Parigi prende una decisione “rivoluzionaria” rispetto al recente passato e si mostra più coraggiosa dell’Italia, sempre vittima del politicamente corretto e sempre pronta ad abbassare la testa in nome del buonismo. Via libera del Consiglio di Stato francese al presepe nei luoghi pubblici. Dopo le polemiche dell’anno scorso sulla laicità, con i ricorsi contro la loro esposizione nelle sale dei Comuni di Francia durante il Natale, la massima autorità giurisdizionale amministrativa si è riunita per decidere il contenzioso. E la risposta è un “sì”, con qualche condizione.
Basta con i “processi” al presepe
In particolare, il relatore del Consiglio di Stato, Aurélie Bretonneau, ha raccomandato di autorizzare, sotto condizioni, l’installazione del presepe di Natale negli edifici pubblici, in nome del principio di laicità. «Non crediamo che il contesto di tensione sulla laicità ci imponga di celebrare dei processi sul presepe», ha detto la Bretonneau, insistendo sulla «dimensione pacificatrice della laicità». Anche se la decisione del Consiglio di Stato verrà presa ufficialmente tra qualche settimana, il “sì” al presepe nei luoghi pubblici sembra scontato, in quanto le raccomandazioni della relatrice vengono generalmente confermate dagli altri membri del consiglio di Stato. Il “si” dovrà rispondere, in particolare, a tre condizioni: la natività dovrà essere temporanea, non si dovranno fare proseliti, e il presepe dovrà sorgere nel quadro di manifestazioni culturali o festive.