Bionde in calo di consensi? L’Oms: ora nel mondo fuma un adulto su cinque
Il mondo fuma di meno: il 20% della popolazione continua ad accendersi una sigaretta, ma a quanto appurato dall’Oms, i fans delle bionde sarebbero in netto calo. Per una volta insomma, tanto per cambiare, fare il punto su fumo e fumatori non è così destabilizzante, anzi. I dati sul tabagismo e sui danni ad esso conessi sono accreditati dall’Oms e stabiliscono ottimisticamente che nel mondo un adulto su cinque continua a fumare, giustificando per una volta una percentuale in leggerissimo calo negli ultimi anni. E l’ottimismo aumenta proporzionalmente anche a un altro positivo riscontro: tra gli adolescenti maschi il tasso dei fumatori è sceso a uno su dieci.
L’Oms: ora nel mondo fuma 1 adulto su 5
A fornire cifre e raffronti con la veridicità della matematica percentuale è uno dei documenti preparatori della Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco (Framework Convention on Tobacco Control, FCTC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in vista della Conferenza delle Parti (Cop 7) in India dal 7 al 12 novembre. Secondo il documento, nel 2014 il 20.5% degli adulti del mondo fumava, il 34.6% dei maschi e il 6.2% delle donne, una percentuale già in flessione rispetto al 21.1% di due anni prima. Della Convenzione, i cui lavori sono iniziati nel 2005, fanno parte 180 fra paesi e istituzioni come l’Unione Europea, con il 90% della popolazione mondiale rappresentata. Quasi tutte le norme restrittive introdotte dai vari paesi, allora, come ad esempio il divieto di pubblicità per i prodotti del tabacco, discendono dagli articoli del trattato. Non solo: la riunione potrebbe decidere ulteriori passi, si legge sul sito dell’Fctc. «La settima sessione dovrebbe revisionare l’implementazione dei dettami del trattato e delle linee guida – spiega l’annuncio sul sito –, e prenderà decisioni su passi successivi per aiutare i paesi a debellare l’epidemia di tabagismo.
L’ambizione è di «denormalizzare» l’uso del tabacco
Con il tabacco che uccide metà dei propri utilizzatori, e quasi l’80% del miliardo di fumatori nel mondo che vive in paesi a basso e medio reddito, l’ambizione è di «denormalizzare» l’uso del tabacco». Proprio dai lavori della Convenzione è scaturito il giudizio negativo sui prodotti alternativi alle sigarette, dalla e-cig a quelle che non bruciano, che secondo diversi esperti anche italiani, possono essere parte della soluzione e non del problema come indicato dall’Oms. Proteste anche in questi giorni vengono dai coltivatori di tabacco, che lamentano di non essere ammessi ai lavori della conferenza, così come diverse organizzazioni che non hanno ottenuto neanche lo status di osservatori per via di legami con l’industria del tabacco.