Calcio, è “babyboom” in serie A: da Gigio Donnarumma a Paredes
Berlusconi sogna un Milan tutto italiano, ma intanto Montella guida sul podio del campionato la squadra più giovane, con un impianto forte ma già esperto e proiettato al futuro. Un po’ per calcolo, un po’ per convinzione anche altre squadre investono sui giovani e raccolgono frutti: dal Sassuolo al Toro, dalla Lazio al Bologna altri club cercano linfa nuova e la serie A presenta una linea verde su cui punta occhi ingolositi per l’azzurro anche Gian Piero Ventura, che di giovani se ne intende. Da Gigio Donnarumma (titolare a 16 anni nella prima squadra rossonera) a Locatelli, da Bernardeschi a Paredes l’ultima giornata ha messo in vetrina i suoi campioncini, sulla falsariga delle prime nove interessanti puntate del romanzo del campionato. In prima linea nel largo ai giovani è proprio il Milan quasi cinese: ricordiamo che la bandiera del Milan Gianni Rivera debuttò a 16 anni serie A. Con Donnarumma (17 anni), nuovo Buffon, con Romagnoli (21) che ripaga la somma spesa per acquistarlo, il rigenerato De Sciglio (23), al servizio del baby gioiello Locatelli (18), match winner con la Juve grazie anche al prezioso lavoro a tutto campo di Suso (22) e Niang (21). Un altro mago dei giovani, Gasperini, sta facendo crescere all’Atalanta una nidiata di promesse con cui ha strapazzato di nuovo da ex l’Inter: Kessié (19) sarà uno dei prossimi uomini mercato e accanto a lui emergono l’attaccante scuola Milan Petagna (21), i difensori Caldara (22) e Conti (22), il centrocampista Gagliardini (22). Ha un momento di impasse invece l’altra fucina di talenti, il Sassuolo di Di Francesco, che presenta elementi promettenti come i centrocampisti Sensi (21), Pellegrini (20), Mazzitelli (20) e l’attaccante Politano (23), gli ultimi tre di scuola romanista.
Il babyboom non riguarda solo il Milan
Cercano posto in Europa il Toro di Mihajlovic e la Lazio di Inzaghi che danno largo spazio agli under 23: da un lato il Gallo Belotti (22), Benassi (21), Barreca (19) e Boye (20), dall’altro i già collaudati Keita (21) e Anderson (23) e gli ex Primavera Cataldi (22) e Murgia (20), ieri al battesimo del gol. Anche il Bologna di Donadoni riceve soddisfazione dall’utilizzo della linea verde: sono ormai titolari il difensore Helander (23) e il centrocampista Nagy (21) con saltuarie ma positive incursioni di Di Francesco (22). Prima doppietta in A invece per Bernardeschi (22) che ha partecipato alla goleada a Cagliari di una Fiorentina che si è già giovata dei gol di Babacar (23). Le altre grandi hanno un rapporto ondivago coi giovani: la Juve ha qualche battuta a vuoto anche perché non ha più ritrovato il miglior Dybala (22) e non ha ancora sfruttato le potenzialità di Pjaca (21) mentre un rendimento discreto hanno avuto Lemina (22) e Sturaro (23). Stesso discorso per il Napoli che, a parte la certezza Hysaj (22), tra i nuovi ha utilizzato un po’ Zielinsky (22), solo da due partite Diawara (19) mentre è ancora in panchina Rog (21). La Roma invece ha dato fiducia a Paredes (22) e Spalletti è stato ripagato, a corrente alternata da Emerson Poalmieri (22) mentre, quando è stato utilizzato, ha fornito buone prove Alisson (23). La disastrosa Inter di De Boer si è tenuta un po’ a galla coi gol di Icardi (23) e la grinta di Joao Mario (23) mettendo da parte per ragioni varie Brozovic (23) e Kondogbia (23). Tra gli altri giovani buon impatto di Simeone jr (21) al Genoa, Bruno Fernandes (21) e Linetty (21) alla Samp. Dopo avere dato in passato ottime prove ieri è andato in tilt all’Olimpico il portiere del Palermo Posavec (20). Se la metterà a frutto sarà stata comunque un’esperienza formativa.