Caso Regeni, il centrodestra fa rimuovere lo striscione. È polemica
Ha scatenato un putiferio la decisione del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, di rimuovere lo striscione che chiede “Verità per Giulio Regeni” dalla facciata dal Comune. Una scelta che il primo cittadino ha motivato con la volontà di sottrarre alla politicizzazione e alle strumentalizzazioni il caso del ricercatore, nato proprio a Trieste.
La mozione dei consiglieri di maggioranza
La richiesta di rimuovere lo striscione, affisso da febbraio, era venuta da quattro consiglieri comunali della maggioranza di centrodestra, Piero Camber di Forza Italia, Claudio Giacomelli di FdI, Paolo Polidori della Lega e Vincenzo Rescigno della Lista Dipiazza, secondo i quali «l’eccessivo prolungamento dell’affissione determina una sorta di assuefazione visiva», senza ottenere alcun effetto. «La permanenza degli striscioni sulla facciata del palazzo municipale deve avere una tempistica limitata», avevano spiegato ancora i quattro nella loro mozione, facendo riferimento a un precedente striscione di sostegno ai Marò Latorre e Girone, che restò esposto dal giugno all’agosto 2012. Nella stessa mozione, però, si chiedeva che il Comune continuasse a farsi portavoce di una istanza di verità attraverso banner «di uguali contenuti» sul sito istituzionale.
La reazione del Pd e del quotidiano “Il Piccolo”
Già la sola presentazione della mozione aveva scatenato la reazione del Pd. L’europarlamentare Isabella De Monte e la vicesegretaria del partito e governatrice del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani avevano di fatto accusato il Comune di sottrarsi all’impegno collettivo per la ricerca di verità e giustizia per il ragazzo brutalmente torturato e ucciso in Egitto. Una posizione espressa anche dal quotidiano Il Piccolo, che alla vicenda ha dedicato una intera prima pagina. Togliere lo striscione «sarebbe come voler abbandonare una battaglia ancora in corso. Come arrendersi e scegliere di dimenticare», ha scritto il direttore Enzo D’Antona, in un editoriale sul quale campeggiava a tutta pagina e su fondo giallo lo slogan “Verità per Giulio Regeni”.
«Su Regeni sciacallaggio politico del Pd»
Accuse respinte da Dipiazza, che ha disposto la rimozione dello striscione anticipando anche il voto del consiglio comunale. In una nota, Dipiazza ha parlato di «sciacallaggio politico» da parte del Pd, ricordando la necessità di «arrivare alla verità, in termini concreti e non attraverso striscioni». «Ritengo opportuno – ha proseguito Dipiazza – non alimentare queste bassezze politiche attraverso l’esposizione di uno striscione che, purtroppo, grazie alle strumentalizzazioni del Pd, rischia solo di essere politicizzato». «Il Pd, invece di voler affrontare la questione nell’appropriata sede del consiglio comunale come sarebbe opportuno, preferisce speculare sulla vicenda», ha commentato ancora il primo cittadino, aggiungendo che «se il Pd, come tutti noi, vuole veramente arrivare alla verità non faccia sciacallaggio su una vicenda e una intera famiglia, e se vuole scendere in piazza vada sotto al palazzo del Governo e chieda verità».