L’ex sindaco Marino assolto per il “caso scontrini” e le consulenze sospette
L’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino è stato assolto dall’accusa peculato, truffa e falso nell’ambito del processo sul caso scontrini e le consulenze della Onlus Imagine. La procura aveva chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi. Marino è stato assolto “perché il fatto non costituisce reato” in merito alla vicenda della Onlus Imagine, e “perché il fatto non sussiste” per quanto riguardo la contestazione di peculato. La decisione è stata presa dal gup Pierluigi Balestrieri.
Ignazio Marino: è stata ristabilità la verità
Il Campidoglio, costituito parte civile, aveva chiesto 600mila euro di risarcimento per il danno d’immagine procurato alla città. Oggetto del processo 56 cene, per circa tredicimila euro, pagate dall’ex sindaco con la carta di credito, e la predisposizione di certificati che attestavano compensi destinati a collaboratori fittizi o inesistenti che avrebbe procurato alla Onlus un ingiusto profitto di seimila euro. «Sono felice me lo aspettavo, sapevo di essere innocente», ha detto l’ex sindaco di Roma lasciando il tribunale dopo la sentenza di assoluzione. «Di fronte ad accuse così infamanti da media e politica – ha aggiunto Marino – è stata finalmente ristabilita la verità».
L’accusa
Le cene “sospette”, effettuate tra luglio 2013 e giugno 2015 per complessivi 12.700 euro pagati con la carta di credito in dotazione all’allora primo cittadino, secondo gli inquirenti erano state consumate «generalmente nei giorni festivi e prefestivi, con commensali di sua elezione, comunque la difformi della funzione di rappresentanza dell’ente». I ristoranti frequentati da Marino erano a Roma, ma anche in altre città come Milano, Genova, Firenze e Torino.