Più di cento denunce per furto di alimenti: romeno subito in libertà

27 Ott 2016 18:26 - di Gianluca Corrente

Più di cento denunce per furto di alimenti, da febbraio ad oggi. Le ha collezionate un romeno di 53 anni, arrestato a Bologna dalla polizia dopo essere stato sorpreso per l’ennesima volta a rubare in un centro commerciale: questa volta quattro pezzi di formaggio dal valore di circa 60 euro. Processato in direttissima, è stato condannato a quattro mesi e 100 euro di multa e rimesso in libertà.

La difesa del romeno e la decisione del giudice

Davanti al giudice il romeno, senza fissa dimora, ha spiegato  con l’aiuto di un interprete di aver rubato per fame, di non aver lavoro e di aver due figli in patria, di 6 e 10 anni. «Sono povero, non sono un ladro», ha detto. L’uomo è stato bloccato nel primo pomeriggio all’Ipercoop del Centro Borgo, notato dagli addetti alla sicurezza del supermercato mentre nascondeva la merce. A suo carico, oltre cento segnalazioni per furti in vari negozi, una volta al giorno negli ultimi tre: salumi, formaggi e altri generi alimentari. Il pm d’udienza, un viceprocuratore onorario, non ha ritenuto credibili le spiegazioni del romeno, sostenendo che i prodotti rubati servissero ad alimentare un mercato clandestino: ha chiesto prima l’applicazione di un obbligo di firma bi-giornaliero, poi la condanna a otto mesi. Il giudice Luisa Raimondi ha invece riconosciuto il reato come tentato e la lieve entità del fatto, ritenendo che la pena non sarebbe stata sufficientemente alta da consentire una misura cautelare. Simili valutazioni l’hanno portata ad emettere una sentenza in abbreviato, in cui l’attenuante è stata ritenuta equivalente all’aggravante di aver rubato un bene esposto alla pubblica fede. I fatti per cui il romeno era stato denunciato negli scorsi mesi non hanno pesato nella valutazione, perché non era mai stato arrestato in precedenza i fascicoli a suo carico non sono ancora evidentemente arrivati in tribunale. Il romeno era difeso d’ufficio dall’avvocato Matteo Casalini, che al termine dell’udienza ha indirizzato il proprio assistito alla Caritas: «Gli ho detto che è inutile rubare e che un piatto di pasta nelle mense di Bologna lo danno a tutti», ha spiegato il legale.

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