Ex fidanzato-stalker arrestato dai Cc: così per una 18enne finisce l’incubo
Minacce e botte dall’ex fidanzato-stalker. Un incubo per una 18enne. Fino a quando i Carabinieri di Torino non l’hanno arrestato. Andava sotto casa quasi ogni sera e si attaccava al campanello nella speranza che lei uscisse. La pedinava, l’aspettava fuori da scuola e la seguiva da lontano quando si vedeva con le amiche. È durato due anni il calvario di una studentessa 18enne di Torino, di origine romena, perseguitata dall’ex fidanzato-stalker, che non riusciva ad accettare la fine del loro amore. Un amore giovanile come tanti, spesso non destinati a durare per sempre. Ma lui, Claudio, operaio torinese di 22 anni, non si dava pace: la loro relazione, iniziata nel 2013, secondo lui non poteva essersi conclusa nemmeno un anno dopo. E così, nel disperato e irrazionale tentativo di tenere la ragazza con sè, ha iniziato a tormentarla, a picchiarla, a prenderla a calci e a pugni, a pretendere rapporti sessuali minacciandola con una pistola o con un coltello. L’incubo del fidanzato-stalker è durato sino ad ora, quando la giovane ha chiesto aiuto ai carabinieri. Il suo ex è stato arrestato dai militari, mentre cercava di scassinare con un cacciavite la porta dell’abitazione in cui la ragazza vive con i genitori, nel quartiere Cenisia a Torino. Una famiglia tranquilla la loro, ormai in Italia da tanto tempo e ben integrata. “Speravo di riuscire a farlo ragionare e quindi non ho mai sporto denuncia – ha raccontato la 18enne a un carabiniere specializzato nell’ascolto delle vittime di violenza di genere – Pensavo che Claudio, prima o poi, avrebbe accettato la mia scelta e mi avrebbe lasciata in pace”. Ma così non è stato. E la ragazza, forse per paura o forse per vergogna, ha sempre subito in silenzio, senza confidarsi con nessuno, nemmeno con le sue compagne di classe, nemmeno con papà e mamma. L’ex fidanzato-stalker è finito in manette per minaccia aggravata, atti persecutori e tentata violazione di domicilio. Ma se per la studentessa l’incubo è finito, continua per innumerevoli donne perseguitate dagli “ex” che, accecati dalla rabbia, dalla gelosia, dal possesso, non riescono ad accettare la fine di una storia. I carabinieri, che sono intervenuti, invitano le vittime a denunciare e ricordano come, su tutto il territorio nazionale, sia stato avviato, nelle sedi delle diverse compagnie cittadine, il progetto “Una stanza per te”, ovvero spazi all’interno delle caserme dedicati all’ascolto e alla tutela delle donne vittime di violenza.