Francesco Totti intervistato da Veltroni: «Un giorno farò l’allenatore»

8 Ott 2016 11:48 - di Giorgio Sigona

«Un giorno forse farò l’allenatore»: è quanto ha detto Francesco Totti in una lunga intervista a Walter Veltroni pubblicata dal Corriere dello sport. Per la prima volta il capitano giallorosso apre alla carriera da tecnico. Finora si era sempre pensato a un suo impegno da dirigente, una volta appesi gli scarpini al chiodo, ma oggi Totti dice: «Pensavo di non avere il carattere, ma cambierò. Però in questo momento non ci penso perché, conoscendo il mio carattere, forse non saprei gestire un gruppo. Però, in effetti, vedo tutti i miei ex compagni che appena smesso di giocare hanno preso questa carriera d’allenatore. Mi sa che scatta qualche cosa dopo, perché tutti si mettono a fare gli allenatori e allora può darsi pure che scatterà qualche cosa anche a me. Che ti devo dire: cambierò carattere, cambierò modo di impostare tante cose».

 

Francesco Totti spiega il suo rapporto con allenatori e calciatori

Nell’intervista il capitano giallorosso riafferma il suo amore per Roma e per la Roma, ma ricorda anche che nel 2003 stava per lasciare città e club e accasarsi al Real Madrid. Con la società le cose non andavano benissimo, il Real «spingeva a tutti i costi perché giocassi da loro. Era l’unica squadra al mondo per la quale io, a malincuore, avrei potuto lasciare Roma. Ci pensai seriamente. Però alla fine la famiglia, gli amici, mia moglie, mi hanno aiutato a capire tante cose, così sono rimasto qua. E considero che sia stata una fortuna». Ma c’era stata un’altra occasione per andare altrove: «All’epoca di Carlos Bianchi avevo firmato per la Samp poi segnai due gol all’Ajax Sensi s’impuntò e restai». Quanto alla famiglia Sensi, Francesco Totti ne parla con affetto: «Mi hanno sempre trattato come un figlio; io ho cercato di ricambiare per quel che potevo». Il tecnico con cui ha avuto più feeling è stato il boemo Zeman («il rapporto migliore»), Uno «con cui ho avuto dei problemi è stato Bianchi»; Spalletti «è una bella persona vuole vincere, ha una cultura calcistica superiore alla media». Infine due parole due su alcuni colleghi calciatori: «Cassano il compagno più forte, con Nesta un’amicizia vera, Montero l’avversario più duro». Oggi un rammarico e una speranza: «Vorrei rivedere lo stadio pieno», conclude Francesco Totti.

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