Iraq, al via l’offensiva per liberare Mosul dall’Isis: liberati 7 villaggi

17 Ott 2016 9:53 - di Guglielmo Federici

E’ cominciata l’offensiva per liberare Mosul dall’Isis da parte dell’esercito e delle forze antiterrorismo irachene, insieme alla milizia alleata dei peshmerga curdi e alle milizie sciite, grazie alle quali in queste ore sono stati strappati ai tagliagole del Califfato  sette villaggi, come riferito dalla televisione panaraba Al Jazira. La tv di stato irachena ha mostrato un breve comunicato scritto, poco dopo la mezzanotte, che ha annunciato l’avvio dell’offensiva militare largamente preannunciata per cacciare l’Isis dalla seconda cittaà dell’Iraq. Il blitz per riconquistare Mosul è  la più  grande operazione militare in Iraq da quando le truppe statunitensi si sono ritirate nel 2011 e, se coronata da successo, il più duro colpo inferto finora all’Isis. L’emittente irachiana ha mostrato il premier vestito nell’uniforme delle forze di elite anti-terrorismo, ai microfoni fiancheggiato dagli alti ufficiali militari. «Queste forze che vi stanno liberando hanno un obiettivo a Mosul, che è quello di cacciare Daesh e assicurare la vostra dignità. Sono lì «per amore di voi», ha detto agli abitanti di Mosul, usando alternativamente il nome Isis o Daesh per i militanti del sedicente Stato Islamico. «Dio volendo, vinceremo», ha aggiunto.

Blitz a Mosul: «Dio volendo, vinceremo»

Le forze dei peshmerga curdi partecipano all’operazione per circondare Mosul, ma non entreranno in questa città multietnica e multiconfessionale, lasciando il compito alle sole forze governative di Baghdad per non fomentare tensioni. Saranno l’esercito iracheno e la polizia federale, «e nessun altro», ad entrare a Mosul, ha affermato il primo ministro Haidar al Abadi, cercando di rassicurare la popolazione su possibili violenze e rappresaglie che potrebbero scoppiare in questa città multietnica e multiconfessionale, ma a maggioranza sunnita, dopo la cacciata dell’Isis. In particolare il piano prevede che le forze curde, le milizie sciite filo-iraniane e quelle sunnite filo-turche non entrino in città.

Entro la fine dell’anno l’Isis sarà cacciato

La tv di stato ha trasmesso musiche patriottiche subito dopo l’annuncio del via all’attacco. In una dichiarazione sul suo sito internet Al-Abadi ha promesso che la battaglia per Mosul segnerà una nuova fase, che condurrà alla liberazione di tutti i territori iracheni dal controllo dei militanti dell’Isis entro la fine dell’anno. Le forze irachene sono state ammassate intorno a Mosul nei giorni scorsi. Comprendono elementi delle forze speciali d’elite, che dovrebbero guidare la carica nella cittaà stessa. Mosul ha più di un milione di abitanti. E’ caduta sotto il dominio dell’Isis durante un blitz nel giugno 2014 che ha lasciato circa un terzo dell’Iraq nelle mani dello Stato Islamico e ha fatto precipitare il paese nella sua crisi piuù dura dai tempi dell’operazione “Iraqi Freedom”, cominciata il 20 marzo 2003 con l’attacco della coalizione guidata da Stati Uniti e Gran Bretagna per liberare il paese dal regime di Saddam Hussein. Dopo aver conquistato Mosul, il leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi era entrato in città e aveva instaurato un califfato islamico che ad un certo punto copriva quasi un terzo dell’Iraq e della Siria. Ma fin dagli ultimi mesi dello scorso anno, i militanti dello Stato Islamico hanno perso battaglie in Iraq e le aree controllate nel paese si sono ristrette a Mosul e ad alcune piccole città. nel nord e nell’ovest

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