Iraq, uccisi 900 tagliagola dell’Isis nell’offensiva per riconquistare Mosul

27 Ott 2016 15:54 - di Martino Della Costa

Mosul sotto attacco: dall’inizio dell’offensiva sferrata dalle forze irachene per riconquistare la città divenuta presidio dell’orrore jihadista dei tagliagola al seguito del Califfo al Baghdadi, stati uccisi tra gli 800 e i 900 militanti dell’Isis. Questo, almeno, il dato riferito dal generale Joseph Votel, responsabile del Comando centrale americano alla Bbc, precisando che è comunque molto difficile essere precisi dal momento che i jihadisti si muovono intorno alla città mescolandosi ai suoi abitanti e mimetizzandosi abilmente. Quel che è certo, è che prima dell’inizio dell’assalto, la settimana scorsa, si ritiene che a Mosul ci fossero fino a 5.000 combattenti dello Stato islamico.

Offensiva su Mosul: uccisi quasi 900 jihadisti dell’Isis

Numeri, bollettini di guerra, aggiornamenti militari e disastro civile: Mosul è nel centro del mirino. E in questo profluvio di notizie, tra conferme, smentite e aggiornamenti, il generale Al Jubury – capo delle operazioni militari nella provincia di Ninive – ha spiegato come le forze congiunte irachene governative e curde, giunte alla periferia est di Mosul, siano ancora impegnate in combattimenti sul fronte sud per strappare all’Isis la città di Shura, 35 chilometri dalla roccaforte dei miliziani johadisti in Iraq. Aggiungendo che 1.500 civili sono stati evacuati da Shura prima della battaglia e trasferiti a Qayyara, 20 chilometri a sud, dove è situata una delle basi delle forze governative, con la presenza di truppe americane. Intanto, secondo fonti della sicurezza della provincia di Ninive, all’interno di Mosul lo Stato islamico sembra essersi attrezzato alla battaglia spostando gran parte dei suoi uomini e armamenti dalla parte est della città a quella ovest, al di là del fiume Tigri, lungo il quale vengono innalzati alti sbarramenti. Ma sia nella parte orientale, sia in quella occidentale della città, sono stati sparsi in molte aree piccoli depositi di armi e carburante, in preparazione di una resistenza che si preannucnia già di lunga durata.

 

 

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