
La Protezione civile: preoccupati per il Nera esondato, ora arrivano le piogge (video)
Cronaca - di Paolo Lami - 31 Ottobre 2016 alle 13:52
Quattro regioni coinvolte, su un territorio che si allarga sempre di più. Una viabilità compromessa, soprattutto dalla continua caduta massi che precipitano sulla carreggiata e mettono a rischio i soccorsi. Una situazione idrogeologica in continuo divenire con una montagna spaccata a metà e l’esondazione del fiume Nera. Ma ci sono anche elementi positivi, come il ripristino delle reti elettriche e il funzionamento di quelle telefoniche. E a chiari e scuri il bilancio della Protezione Civile impegnata con uno sforzo collettivo immenso a fronteggiare l’emergenza terremoto in Centro Italia. Quella in corso nelle zone colpite dal terremoto è «un’emergenza che si fa sempre più complessa, su quattro regioni, su un territorio che si allarga sempre di più – racconta la portavoce della Protezione Civile, Titti Postiglione, spiegando che si è in presenza di «situazioni differenziate», provocate da «un terremoto gravissimo e che si porta dietro la complessità di scosse precedenti, molto forti, devastanti, pesanti per i cittadini».
«Si pensi solo al tema, molto complesso, della viabilità», ha osservato la direttrice dell’Ufficio emergenze della Protezione civile: «nelle aree colpite la viabilità ha subito ulteriori danni, rispetto ad una una situazione in cui erano già presenti vulnerabilità. Questo è uno dei temi che ci vede più impegnati in queste ore, anche perché dobbiamo consentire ai soccorritori di operare in sicurezza e la caduta massi è un fenomeno molto frequente».
C’è anche la situazione idrogeologica che tiene impegnati i tecnici, con particolare riferimento «al fiume Nera, nei pressi di Visso, dove una frana – ha rivelato Titti Postiglione – ha interessato l’alveo creando un’ostruzione, un bacino che va monitorato.».
«Il tempo facilita le nostre operazioni, ma – avverte la portavoce di via Ulpiano – arriveranno le piogge e per questo il corso d’acqua va monitorato». Dunque, le esigenze – dice Postiglione – sono «numerose e differenziate». In testa naturalmente c’è quella dell’assistenza agli sfollati e, per questo, «stiamo facendo insieme ai sindaci che conoscono meglio di altri i fabbisogni dei cittadini». La dirigente della Protezione civile ha quindi sottolineato come venga data priorità in favore di alcune categorie di persone. «Abbiamo concentrato i primi interventi sulle case di riposo, gli ospedali, ma anche altri hanno bisogni molto particolari, come gli allevatori: le aziende sono molte ed hanno bisogno di un sostegno per continuare l’attività».
Tuttavia, anche se il momento è molto complicato «ci sono anche positività»: «ogni minuto che passa è un passetto in avanti e questo caratterizzerà i prossimi mesi».
«Le utenze elettriche ripristinate, la telefonia che funziona» sono i segnali positivi ma c’è anche «il fatto che gli italiani potranno continuare a dimostrare la loro generosità perché abbiamo riattivato il numero 45500 per le donazioni. Tutto questo concorso di strutture non è venuto mai meno, e ciò grazie a uno sforzo straordinario di tutti gli attori del soccorso e dell’assistenza». La Postiglione cita, al riguardo, «tre posti medici avanzati già attivi, e dei poliambulatori di emergenza che saranno allestiti lungo la costa per curare i cittadini sfollati. Un grandissimo lavoro da fare ma siamo fiduciosi che ce la faremo».
di Paolo Lami