Gender, l’anatema del Papa: «Guerra mondiale contro il matrimonio»
Il Papa finalmente sfodera la spada della dottrina cattolica. Arriva da Tiblisi il tanto atteso anatema contro il gender. C’è “un grande nemico oggi del matrimonio: la teoria del gender”, Papa Francesco lo ha detto “a braccio” nel suo discorso di circa 40 minuti durante l’incontro con il clero georgiano. “Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio – ha affermato rispondendo a una delle testimonianze, quella di una madre di famiglia -. Ma non si distrugge con le armi, si distrugge con le idee: ci sono colonizzazioni ideologiche che distruggono. Pertanto difendersi dalle colonizzazioni ideologiche”. Alcune, passate dichiarazioni del Papa in tema di morale sessuale (“chi sono io per giudicare?” disse nell’estate di tre anni fa) avevano diffuso l’opinione di un affievolimento del rigore dottrinale nella Chiesa di Bergoglio. Un dibattito s’era inoltre acceso in occasione del Sinodo dei vescovi sulla famiglia. In diversi settori dell’opinione cattolica s’era diffuso il timore che il Papa non intendesse contrastare la propagazione della teoria gender. Ora, queste dure parole che arrivano durante la visita del Pontefice in Georgia sembrano destinate a mettere fine a ogni ambiguità.
«Con il divorzio è Dio che paga»
Il Papa ha anche riaffermato la dottrina cattolica in tema di divorzio. “Il matrimonio è la cosa più bella che Dio ha creato. La Bibbia ci dice che Dio ha creato uomo e donna e li ha creati a sua immagine: cioè l’uomo e la donna che si fanno una sola carne sono l’immagine di Dio”. “Chi paga le spese del divorzio? – ha quindi chiesto – Tutti e due? Di più paga Dio, perché quando si divorzia una sola carne si sporca l’immagine di Dio. E pagano i bambini, i figli. Voi non sapete quanto soffrono i bambini i figli piccoli quando vedono le liti e le separazioni dei genitori”.
«Non si deve fare proselitismo con gli ortodossi»
Nel corso della visita del Papa in Georgia ha destato polemica l’assenza della delegazione di fedeli ortodossi. Su questo punto il Papa ha però usato parole di di distensione. “C’è un grosso peccato contro l’ecumenismo: il proselitismo. Mai si deve fare proselitismo con gli ortodossi”. “Sono fratelli e sorelle nostri, discepoli di Gesù Cristo, e per le situazioni storiche tanto complesse siamo diventati così. Sono loro, siamo noi, crediamo nel Padre, del Figlio, nello Spirito Santo. Crediamo nella Santa Madre di Dio”, ha aggiunto. “E cosa devo fare? Non condannare Mai condannare un fratello e una sorella, mai smettere di salutarli perché ortodossi”.