Lite in Vigilanza Rai tra il direttore del Tg1 e Airola. E il grillino sbatte la porta

19 Ott 2016 17:18 - di Guido Liberati

Botta e risposta tra il direttore del Tg1, Mario Orfeo, e il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione di Vigilanza Rai, Alberto Airola, durante l’audizione del giornalista a Palazzo San Macuto. Orfeo, all’inizio della sua replica, ha ricordato gli attacchi del senatore nei suoi confronti, chiedendosi se le «critiche costruttive» del suo intervento odierno provenissero dalla stessa persona. «Io mi sono posto in maniera costruttiva, lei evidentemente no – ha risposto Airola -. Se la mettiamo su questo piano, ricordo che lei, da Vespa, voleva far prendere a schiaffi una parlamentare del mio schieramento». «È un falso», ha sottolineato Orfeo. «Vespa le ha proposto di prenderla a schiaffi», ha precisato quindi il parlamentare. «Appunto è falso. Me l’ha proposto Vespa o l’ho detto io?», ha proseguito il direttore del Tg1. Il riferimento è a una puntata dello scorso giugno di Porta a Porta nel corso della quale la senatrice M5S Barbara Lezzi, interrotta da Orfeo, aveva detto: «Lei è Tele Pd1, direttore, la prego, parla sempre e soltanto della sua parte, la prego di non interrompermi». A quel punto, dopo l’invito a «comportarsi bene», Orfeo si era rivolto a Vespa: «Bruno è vergognoso, non posso essere offeso». «Ma che devo fare? – aveva risposto il conduttore – La piglio a schiaffi?». Alcuni minuti dopo il botta e risposta con Orfeo, Airola è andato via dall’aula della Commissione sbattendo la porta, provocando stupore e sorrisetti tra i presenti.

Airola: “Orfeo è un provocatore al soldo del renzismo”

«La formidabile boria del direttore del Tg1 palesa come il suo ruolo sia quello di provocatore al soldo del renzismo. Durante la sua audizione Mario Orfeo ha preferito provocare anziché rispondere nel merito alle numerose domande fatte dal Movimento 5 Stelle». Così Airola, dopo la lite verbale con il direttore del Tg1. Orfeo, rispondendo quindi alla deputata M5S, Dalia Nesci, che aveva elencato una serie di servizi a suo dire sbilanciati a favore del sì, ha ricordato che “più volte M5S ha presentato esposti e tutte le volte sono stati respinti”.

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