Marocco, cellula Isis di dieci donne: avevano prodotti chimici per bombe
Una presunta cellula dell’Isis formata da 10 donne è stata smantellata in Marocco dal Bcij, l’Ufficio di investigazioni giudiziarie, in pratica l’Fbi di Rabat.
Per la maggior parte originarie del Nord del paese, le dieci donne fiancheggiatrici dell’Isis nascondevano prodotti chimici utili per fabbricare esplosivi.
Il materiale sequestrato sarà ora esaminato in laboratorio.
Dai primi elementi dell’inchiesta, le donne, sospettate di essere vicine allo Stato islamico, avrebbero giurato fedeltà al gruppo e si sarebbero dette disponibili a confezionare ordigni rudimentali da usare in attentati suicidi.
Il fratello di una delle sospettate si sarebbe fatto esplodere in Iraq, secondo il comunicato del ministero dell’Interno che ha diffuso la notizia degli arresti. Altre donne avrebbero alcuni legami di parentela con sospetti terroristi e con esponenti di gruppi islamici estremisti.
Di qui, con ogni probabilità, il loro coinvolgimento nei ranghi dell’organizzazione.
E’ dal settembre 2014 che il Marocco ha messo in atto il piano di sicurezza “Hadar”, sorveglianza in arabo.
Di fatto, in Marocco tutti i luoghi sensibili e particolarmente affollati di turisti sono presidiati di continuo. Le operazioni di intelligence hanno permesso di inanellare una serie di importanti successi nell’ambito del terrorismo.