Omicidio Loris, i pm: «Veronica è una madre egocentrica e bugiarda»

3 Ott 2016 13:59 - di Redazione

«Egocentrica, bugiarda e manipolatrice» a causa di un «protagonismo esagerato». La personalità e il vissuto di Veronica Panarello sono state ricostruite durante la requisitoria della procura di Ragusa. La donna è accusata di avere ucciso con premeditazione il figlio Loris di 8 anni e di averne occultato il cadavere. Il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota hanno ricostruito anche il contesto in cui è maturato il delitto, in particolare il «contrastato rapporto» che avrebbe avuto con  Loris che trattava da amico e non da figlio. Durante l’intervento dei magistrati Veronica Panarello avrebbe ascoltato in silenzio.

Loris, l’avvocato della mamma: «Non ha ucciso il bimbo»

Il processo si svolge a porte chiuse. Anche oggi Veronica Panarello, scortata dalla polizia penitenziaria, si è presentata davanti ai magistrati sempre vestita di nero. «È tesa perché parliamo di un reato che prevede pene gravi in caso di condanna, e lei continua a ribadire che non ha ucciso il bambino», ha detto l’avvocato Francesco Villardita. In aula ci sono anche suo padre Francesco, che continua a ritenerla innocente dell’omicidio del figlio Loris, e il marito Davide Stival, che «non le crede», e il suocero Andrea, che lei accusa di essere stato il suo amante e di essere l’esecutore materiale del delitto. Per gli investigatori l’uomo però “non è collocabile” nella casa della donna il 29 novembre del 2014 al momento delitto.

Il marito non crede alle dichiarazioni della moglie

«Mente dicendo il falso – l’avvocato Francesco Biazzo che assiste Andrea Stival accusa Veronica Panarello – le carte processuali la smentiscono. E non sono stati amanti. Finalmente si avvicina il giorno della verità e della giustizia per il bambino». «Non c’è la “pistola fumante” – ha detto il legale della donna – che dimostra la sua presenza in casa, ma ci sono tanti piccoli elementi che, come in un puzzle, lo acclarano. Poi sarà il giudice a decidere». Sul coinvolgimento del padre nel delitto non crede neppure Davide Stival: «Abbiamo le nostre idee – osserva il suo legale, l’avvocato Daniele Scrofani – ma Davide non le crede. La presunta relazione? Premesso che non possiamo escludere neppure che ci sia il terremoto tra poco, pensiamo che non rientri nel campo del possibile, ma non ci sono elementi. Nessuno».

 

 

 

 

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