Ecco perchè le destre francesi guardano a Putin: non solo realpolitik
5 Ott 2016 8:34 - di Redazione
C’è un ampio schieramento pro-Putin, in Francia, che va al di là del Front National. Molto si è detto dei legami finanziari, aperti e non, del regime di Mosca con il partito guidato da Marine Le Pen, che ha spesso rivendicato la vicinanza ideologica con il «patriota» Putin «difensore della civiltà europea». Ma il leader russo trova sempre più estimatori anche altrove, soprattutto nella destra che si candida a governare il Paese. Quali alleanze internazionali per la Francia, che in tempi di Brexit è l’unica potenza militare europea? Fosse per Nicolas Sarkozy o Francois Fillon, Parigi tornerebbe al suo legame storico e tradizionale con la Russia, si legge su “il Corriere della Sera“.
Francia: non solo Le Pen è pro-Putin
Negli ultimi giorni entrambi, rivali alle prossime primarie del 20 e 27 novembre, hanno ribadito la volontà di fare rientrare Putin nei giochi della diplomazia, chiedendo la sospensione delle sanzioni comminate dall’Europa dopo l’invasione dell’Ucraina. L’atteggiamento verso la Russia è una delle questioni che dividono i candidati della destra: Alain Juppé, fedele alla figura di pacato centrista, è critico nei confronti di Putin e dei suoi fan: a Francois Fillon, che chiede di costituire una coalizione militare con Mosca per risolvere il conflitto siriano, Juppé ha consigliato di «fare attenzione agli eccessi di vodka». Sarkozy e Fillon si detestano ma su una cosa si trovano d’accordo, nonostante questi siano i giorni dei bombardamenti su Aleppo: la Francia deve rilanciare i suoi rapporti con Putin. Per realismo, ammirazione bonapartista, o voglia di cavalcare le simpatie populiste verso l’uomo forte.
Anche Sarkozy e Fillon guardano alla Russia
Sarkozy e Fillon erano presidente e primo ministro quando nel 2008 firmarono il contratto per la vendita a Mosca delle due navi da guerra Mistral, primo caso di Paese della Nato che accetta di fornire armamenti strategici all’avversario di sempre. Se nel 2017 Sarkozy dovesse tornare all’Eliseo, ha già annunciato che il suo primo gesto di politica estera sarà andare a Mosca, a trovare l’amico Vladimir.