Presto libere altre 83 ragazze rapite da Boko Haram. Ma cosa le aspetta al rientro?
Due anni di mezzo di buio. Di sofferenze. Di abusi fisici e psicologici: e oggi, dopo l’abominio del rapimento di massa compiuto a Chibok, nel nord-est della Nigeria, a danno di oltre duecento studentesse sottratte alla loro vita e all’affetto dei loro cari, finalmente decine di loro potrebbero tornare presto a casa. Dopo le 21 ragazze liberate la settimana scorsa, il governo di Abuja sta negoziando il rilascio di 83 giovani, mentre altre 100 non sembrano avere intenzione di lasciare i sequestratori islamici di Boko Haram: segno che i due anni di torture, di lavaggio del cervello, di islamizzazione coatta e di prigionia hanno lasciato un segno davvero indelebile…
Quale futuro per le ragazze rapite da Boko Haram?
È stato il presidente di una comunità locale, l’Associazione per lo sviluppo di Chibok, a fare il punto sul probabile futuro delle studentesse ancora per poco nelle mani dei miliziani e su quello di quelle che ci vogliono rimanere. Secondo Pogu Bitrus, un centinaio di ragazze potrebbero essersi radicalizzate nel corso della prigionia o potrebbero non voler tornare a casa perché si vergognano di essere state violentate, costrette a sposare gli estremisti e ad avere figli da loro. Ma anche per le 21 giovani già libere è sì finito un incubo, ma di certo non i problemi, ed è probabile che dovranno andare a studiare all’estero per sfuggire al rifiuto della comunità, profondamente cristiana e conservatrice di Chibok. Le studentesse che erano riuscite a fuggire immediatamente dopo il rapimento, anche se erano rimaste con i sequestratori islamici solo poche ore, erano state additate come «mogli di Boko Haram» e schernite, ha detto ancora Bitrus, aggiungendo che «preferiamo che vadano via dalla comunità e da questo Paese perché la colpevolizzazione le seguirà per il resto della loro vita».
La negoziazione del rilascio di altre 83 ragazze rapite
Insomma, se è stato tragico il rapimento, per le ragazze rapite da Boko Haram – studentesse vittime due volte di una vicenda che ha marchiato a carattere di fuoco il loro destino – potrebbe essere davvero drammatico anche il ritorno. Secondo le testimonianze delle giovani liberate, dopo il sequestro le ragazze rapite da Boko Haram sono state separate in due gruppi a seguito della richiesta dei comandanti dei miliziani di scegliere se unirsi ad essi e abbracciare l’Islam o diventare loro schiave. Loro – che hanno detto di non avere più visto le coetanee rapite – e le altre 83 di cui si sta negoziando il rilascio farebbero parte del gruppo che ha rifiutato di aderire all’Islam e a Boko Haram. Le ragazze liberate dovrebbero incontrare a breve il presidente Muhammadu Buhari che ieri ha detto che il governo nigeriano è pronto a parlare con Boko Haram se il gruppo estremista è d’accordo a coinvolgere organizzazioni come il Comitato internazionale della Croce Rossa, che ha già mediato il rilascio della settimana scorsa.