Prima notte dopo il terremoto: volti stanchi, lacrime e l’aiuto dei volontari
Prima notte del dopo terremoto trascorsa in auto o nelle strutture di accoglienza. Sono volti stanchi e provati quelli degli abitanti rimasti a Norcia. Trascorsa per la maggior parte in auto o in alloggi di fortuna. Di mattina presto si ritrovano nel grande tendone riscaldato che funziona come mensa di fronte al palazzetto dello sport ora inagibile. I volontari di protezione civile dell’Anpas preparano per tutti caffè, latte, tè caldo e biscotti. I volti di chi è stato colpito dal terremoto ed è rimasto senza casa sono segnati dalla notte durante la quale la temperatura è scesa di diversi gradi e ha fatto piuttosto freddo. Con la terra che non ha smesso di tremare. Qualcuno si copre ancora con una coperta e altri hanno a guinzaglio un cane. «È stata dura, difficile…», si limitano a dire.
Il terremoto e il lavoro della Protezione civile
Diverse le scosse avvertite chiaramente anche nella zona di Norcia, la più forte di tutte, di magnitudo 4.2, registrata alle 2:27 dai sismografi dell’Ingv. Prosegue intanto il lavoro della Protezione civile e degli altri soccorritori impegnati sul campo. Al momento risultano quasi ottomila le persone assistite. In particolare, sono oltre 900 in Umbria: quasi 400 presso strutture alberghiere nell’area del Trasimeno e oltre 500 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale. Nelle Marche, gli assistiti nel dopo terremoto sono circa 6.500, di cui oltre 2.000 negli alberghi sulla costa adriatica, 4.000 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e le altre in strutture ricettive agibili sul territorio. Nel Lazio, 130 persone sono ospitate in una struttura allestita a Leonessa. A questi la Protezione civile stima che si aggiungeranno, nelle prossime ore, circa 3.000 persone che trascorreranno la notte in strutture di prima accoglienza in corso di allestimento tra Umbria e Marche.