Renzi, mister Passerella: dalle tenniste a Nibali fino alla Concordia, lui c’è sempre. Ma lavorare, no?
Lo leggenda narra che lo avessero invitato anche alla festa dello Gnocco Dolce di Monte Sansavino ma lui avrebbe declinato a causa di precedenti impegni arretrati, tipo tweet urgenti da diramare e un accumulo di “selfie” sulla scrivania da smaltire. Di sicuro Renzi può essere definito il premier più festaiolo del dopoguerra, al netto dei bunga bunga di Berlusconi. Ma a differenza del Cavaliere, Matteo ha un profilo pubblico, visibile, ostenta necessità istituzionali anche quando insegue occasioni di propaganda in tutta Italia sulla base di quella vecchia idea della politica secondo cui mettere il cappello sui successi italiani, presunti o veri, crei nell’immaginario collettivo il fascino del presidente portafortuna.
Mister Passerella aveva iniziato con le visite da “Istituto Luce” nelle scuole italiane, con tanto di poesie e cotretti in suo onore. Poi aveva corretto il tiro e s’era dato ai bambini adottati del Congo e alla treccine della Boschi, aveva brindato con gli alpini, i carabinieri, aveva alzato il gomito alla festa del vino di Verona con i migliori palati d’Italia spedendo allegre immagini sui siti istituzionali, quindi s’era concesso alle tenniste vincenti di Wimbledon, invitate per la passerella a Palazzo Chigi, poi aveva fatto gli auguri a Nibali per il Tour quando avvva capito che lo avrebbe vinto e infine, due giorni fa, aveva accolto Meriam all’aeroporto per poi correre ad abbracciare John Elkann e Marchionne per festeggiare la nuova Jeep sempre nel teatrino di Corte a Largo Chigi. Passerella-Renzi ora si prepara, con enfasi, ad accogliere il relitto della Concordia in arrivo, domenica mattina, nel porto di Genova, manco fosse l’Amerigo Vespucci di ritorno da una trasbordata oceanica. “Da una postazione particolare il premier seguirà l’evento”, fanno sapere le fonti ufficiali: sarà lì per metabolizzare politicamente a suo vantaggio la più tragica vicenda del settore navale e crocieristico mai accaduta in Italia. E lo farà con il sorriso sulle labbra, ricordando la professionalità dei cantieri e degli operai che saranno impegnati nella rottamazione della nave, invece che starsene a fare i disoccupati in pantofole, a casa. Perché al momento, in effetti, solo affondando navi si creano posti di lavoro, chi meglio del rottamatore?
@lucamaurelli