Dopo Goro Alfano è per la linea dura. La Lega: barricate contro l’arroganza
Non si placa la tensione sui fatti di Goro. Quanto avvenuto a Goro «non lo consideriamo un precedente. Sono state circostanze specifiche ad aver determinato la scelta» di non portare le 12 profughe africane nell’ostello dopo i blocchi stradali dei cittadini: «La presenza di donne, di cui una incinta, ha consigliato di individuare altre soluzioni e a non trasformare in una questione di principio un fatto che era di pura gestione di quel momento». Lo ha detto all’Ansa il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, negando preoccupazioni su possibili atti emulativi, con barricate di protesta anti-clandestini in altre città. Il messaggio che arriva dal Viminale è quindi quello di non considerare quanto avvenuto nel centro ferrarese un cedimento dello Stato di fronte alle proteste dei cittadini. Di certo, non tutto ha funzionato a dovere. Il ministro non si sbilancia però sull’operato del prefetto di Ferrara, Michele Tortora. «Le cose – osserva – si possono sempre gestire meglio o peggio, però quello che si è verificato ieri non è lo specchio dell’Italia», frase ovviamente gravissima nei confronti degli abitanti di quei centri.
Meloni: no alla politica delle porte aperte per tutti
Durante il question time alla Camera Alfano ha spiegato il senso delle sue direttive ai prefetti: “Ho firmato una direttiva per dire ai prefetti: prima parlate con i sindaci, ma quando arrivano migranti e c’è da sistemarli in condizioni civili i prefetti li devono collocare in qualche posto”. Alfano annuncia dunque una linea di non collaborazione che rischia di inasprire i conflitti sociali creati dall’arrivo dei migranti. “Dopo aver negato per anni l’esistenza dell’emergenza immigrazione – annota Giorgia Meloni – Renzi va in tv e dichiara senza pudore che l’Italia è a un passo dal collasso. Diamo il benvenuto nel mondo reale a Renzi. Il problema però è che il Governo continua a proporre soluzioni sbagliate. Il premier chiede ora compattezza alle forze politiche italiane per chiedere agli altri Stati europei di accogliere i clandestini che sbarcano in Italia ma il Governo non avrà alcuna credibilità finché continuerà con la sua irresponsabile politica delle ‘porte aperte a tutti’ “.
Fedriga: «Basta coi finti profughi»
Immediata la risposta della Lega: «Non collabori, sei finito. Ci pensa Alfano in veste gendarme Gestapo a toglierti immobili e destinarli a finti profughi. Ora infatti se un comune non piega il capo a questo governo il ministro dei clandestini Alfano si sente autorizzato a rubare immobili agli italiani e darli agli stranieri. Renzi e company sono arrivati a questo punto per continuare nella loro schifosa politica della finta accoglienza e le parole pronunciate oggi da Alfano in question time ne sono una prova», dice un arrabbiatissimo Massimiliano Fedriga, capogruppo alla camera della Lega Nord. «I fatti di Gorino sono solo l’inizio di una logica e legittima reazione all’arroganza di un governo di mediocri che tutto fa tranne che tutelare i cittadini. Prima infatti Alfano si è venduto per sedere sui banchi di governo, poi ha svenduto il Paese facendo entrare chiunque per arricchire le solite coop rosse e ora è pronto a espropriare beni privati dei cittadini per destinarli ai clandestini e restare così nella corte di Renzi. Bisogna andare davanti alla Corte costituzionale dato che la proprietà è un diritto costituzionalmente garantito», conclude.