Salvini invita Grillo in piazza per il No. E attacca Mattarella: «È di parte»

24 Ott 2016 12:18 - di Gianluca Corrente

«Mattarella e Renzi? Chi si somiglia si piglia, si fanno favori a vicenda, il governo, Confindustria, Mattarella, le banche, finanza, massoneria, mancava Obama giustamente e poi Alfano e Verdini, il quadro è completo». Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini ai microfoni di Radio Cusano Campus. «Che il Presidente della Repubblica si schieri per il Sì è imbarazzante, ma tanto meglio, almeno – prosegue Salvini – gli italiani capiscono. Napolitano dieci anni fa si schierò per il No dicendo che le Costituzioni non si cambiano a colpi di maggioranza, evidentemente cambia idea con il passare degli anni. Mattarella? Non è un arbitro imparziale, ha la maglietta e sta giocando apertamente in campo con una delle squadre. Ma gli italiani – incalza – ormai non aspettano più che il capo bastone di turno gli spieghi cosa fare da grande».

L’invito di Salvini a Grillo

Salvini invita Beppe Grillo e la parte di centrosinistra contraria alla riforma costituzione a manifestare assieme a Firenze il 12 novembre: «Abbiamo organizzato, come Lega, la più grande manifestazione all’aperto dei sostenitori del No. Io – annuncia Salvini – invito formalmente Grillo, Di Maio, Di Battista, la Raggi l’Appendino, gli amministratori locali a Cinque Stelle per metterci la faccia e la voce. Vediamo chi raccoglie l’invito e chi invece lo lascia cadere. Anche i Cinquestelle ma anche quelli di centrosinistra, sono tutti formalmente invitati. Ormai Renzi è davvero in difficoltà, dalla Annunziata ha cantato cucù cucù Equitalia non c’è più… Con questi slogan qui ci gioco con mia figlia, che ha 4 anni…». – afferma ironicamente Salvini– Io voterò No, contesto il fatto che la Costituzione per la prima volta ribadisca in Italia per dodici passaggi che l’Unione europea è padrona dei vincoli degli italiani senza che i cittadini possano mai neanche pronunciarsi. Quindi, una Costituzione che ci lascia schiavi di Bruxelles, delle banche e di Berlino non è la mia Costituzione. La Costituzione, però, non è la Bibbia. Bisogna aggiornarla, cambiarla in meglio. Non in peggio come accadrebbe adesso».

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