Scandalo Terzo Valico. In manette il figlio di Monorchio e Lunardi jr
Nomi illustri tra i 21 arrestati nell’inchiesta sugli appalti delle Grandi Opere. Tra le persone raggiunte dal provvedimento di custodia cautelare anche Giandomenico Monorchio, imprenditore e figlio dell’ex ragioniere generale dello Stato, Andrea, e Giuseppe Lunardi, figlio dell’ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Monorchio è già stato arrestato mentre Lunardi risulta indagato a piede libero. L’inchiesta portata alla luce da un’indagine della Procura di Roma e dai carabinieri del Comando provinciale della Capitale ha portato all’arresto di 21 persone tra Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Abruzzo, Umbria e Calabria.
Terzo Valico, arrestato Monorchio
Secondo gli inquirenti, il direttore dei lavori di grandi appalti per la realizzazione di alcune tratte autostradali e dell’alta velocità ferroviaria era pronto a chiudere un occhio per certificare la regolarità delle opere, in cambio di subappalti per forniture e opere connessi a società riconducibili a se stesso. I contratti interessati erano nell’ambito dei lavori per la realizzazione del Terzo Valico ferroviario Genova-Milano, del Macrolotto dell’Autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria e della People Mover di Pisa. Grazie alle immagini delle telecamere nascoste posizionate dagli uomini della Guardia di Finanza vengono testimoniati alcuni momenti della consegna di una tangente all’interno di alcuni uffici del Consorzio Cociv, un colosso di cui fanno parte Salini Impregilo, Condotte e Civ che sta realizzando i sei lotti della linea ad Alta Velocità Genova-Milano. Lo scambio della bustarella avviene tra un dirigente generale del Consorzio e un imprenditore. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, concussione e turbativa d’asta. Oltre alle misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Genova, gli uomini della Guardia di Finanza hanno eseguito alcune decine di perquisizioni in diverse regioni italiane.
A Genova escort in cambio di appalti
Per aggiudicarsi gli appalti dei lavori per il Terzo Valico genovese gli imprenditori non pagavano soltanto tangenti ma offrivano anche prestazioni con escort. In particolare, secondo gli investigatori, la gara di appalto dei lavori per la galleria Vecchie Fornaci sarebbe stata assegnata a due società, la Europea 92 e la Cipa spa in cambio di serate con prostitute oltre che mazzette. Un sistema che andava avanti da almeno un anno e mezzo.