Rampelli: «Standard & Poors per il Sì? Renzi burattino della finanza mondiale»

23 Nov 2016 16:17 - di Redazione

«Eccoli qui gli alleati di Renzi, escono uno per uno allo scoperto, come le lumache dopo una pioggia». Ad affermarlo è Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale. «Abbiamo letto le raccomandazioni di JP Morgan, le pressioni del Financial Times e ora arriva il turno di Standard & Poors. Si tratta del “gotha” di quella finanza mondiale che vive di speculazione e se ne frega della vita delle persone, delle famiglie e dei popoli. Stanno rendendo sempre più visibile la verità: Renzi è un loro burattino e devono sostenerlo fino all’inverosimile».

Rampelli: gli italiani non sono uomini primitivi

«Ora ci vogliono far credere che l’economia può resistere all’uscita della Gran Bretagna dall’Europa e all’imprevedibile quanto contrastata elezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti, ma sarebbe a rischio se il Senato italiano non verrà nominato dai partiti e se il microbo Renzi dovesse dimettersi mandando l’Italia a votare 5 mesi prima della scadenza naturale», spiega Rampelli. «Ma possibile che questi anglosassoni si ostinino a trattarci come fossimo uomini primitivi con l’anello al naso? E Renzi, di fronte a manifestazioni di affetto così imbarazzanti, possibile non si vergogni?».

Brunetta: «Il clima di veleno? Colpa di Renzi»

«Clima di veleno in questa campagna referendaria? Anche nel 2006 c’è stato un referendum confermativo, e francamente non ricordo nulla di tutto questo», dice a sua volta Renato Brunetta. «Chi è stato questa volta a produrre questo parossismo? È stato Renzi che ha trasformato questo referendum in una battaglia campale. È stato Renzi che ha personalizzato, che ha detto “dopo di me il diluvio”. Dopo che aveva concentrato su queste schiforme tutta l’azione del suo governo».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *