La Consulta boccia la riforma Madia. Esulta il centrodestra: Renzi fallito

25 Nov 2016 18:14 - di Redazione

La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della riforma Madia sulla pubblica amministrazione.  La bocciatura riguarda la parte in cui si prevede che l’attuazione della stessa possa avvenire con il semplice parere della Conferenza Stato-Regioni o Unificata. Secondo la Consulta è invece necessaria la previa intesa. La Consulta si è pronunciata dopo un ricorso della Regione Veneto. La pronuncia di legittimità riguarda le norme relative alla dirigenza, partecipate, servizi pubblici locali e pubblico impiego.

La Corte ha circoscritto il giudizio alle misure della delega Madia impugnate dalla Regione Veneto, lasciando fuori le norme attuative. “Le pronunce di illegittimità costituzionale colpiscono le disposizioni impugnate solo nella parte in cui prevedono che i decreti legislativi siano adottati previo parere e non previa intesa”, si spiega nella sintesi della sentenza. 

Bocciata la riforma Madia, il centrodestra applaude

Su Twitter esulta Renato Brunetta: “Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimità di parti consistenti della riforma @mariannamadia. Riforma fallita, fallito @matteorenzi”. “Una sentenza storica – sottolinea il governatore del Veneto Luca Zaia –  siamo stati l’unica Regione d’Italia a portare avanti le nostre convinzioni. Il centralismo sanitario governativo ha ricevuto un duro colpo. Noi, tanto per fare un esempio concreto, continueremo a nominare i direttori generali della nostra sanità invece che doverli scegliere all’interno di una terna ‘nazionale’ dove poteva esserci anche qualche responsabile di certi sfasci in giro per l’Italia”. 

“La Corte costituzionale ha sostanzialmente bocciato la riforma della pubblica amministrazione nella sua parte attuativa – commenta a sua volta Maurizio Gasparri (FI) –  per la Consulta, infatti, il tentativo della Madia e del governo di agire da soli senza ascoltare la conferenza Stato-Regioni è illegittimo. Nei decreti attuativi si fa riferimento al solo parere degli enti territoriali, mentre per la Suprema Corte è indispensabile l’intesa. Dopo quella del Veneto ci sarà una pioggia di impugnazioni per fermare giustamente i deliri di onnipotenza di questo governo, e il caos sarà totale”. 

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