Addio a Vittorio Sermonti, scrittore e poeta. Memorabili le letture di Dante (video)
Si è spinto a Roma alle all’ospedale Sandro Pertini, lo scrittore, attore, regista, Vittorio Sermonti. Un volto e una voce che non dimenticheremo. Sermonti, che era nato il 26 settembre del 1929 a Roma, aveva 87 anni. La sua rilettura di Dante Alighieri aveva affascinato e trascinato folle nelle piazze dove si era reso protagonista delle memorabili “lecturae Dantis”. Tanti i giovani presenti in quelle iniziative di piazza che magicamente si trovavano calamitati dal Sommo Poeta. La sua voce e l’interpretazione dei Canti della Commedia sono stati da sempre al centro di analisi critiche. La sua ultima opera, il romanzo autobiografico Se avessero, è stato nella cinquina del Premio Strega. In questo romanzo in cui si addensano i ricordi e gli episodi di una vita, molte pagine sono dedicate al fratello Rutilio, scomparso a giugno dello scorso anno. Pochi giorni fa il suo ultimo tweet in cui annunciava che si sarebbe preso una pausa dai suoi impegni e qualche giorno di riposo. “Cari amici, mi prendo qualche giorno di riposo. i vostri commenti mi faranno compagnia”.
Vittorio Sermonti e il “suo” Dante
Nella lunga carriera, Sermonti ha firmato centoventi regie per la radio, lavorando con i più grandi attori del tempo, da Renzo Ricci a Vittorio Gassman, da Carmelo Bene a Paolo Poli, Valeria Moriconi. Ha scritto romanzi (La bambina Europa; Giorni travestiti da giorni; Novella storica su come Pierrot Badini sparasse le sue ultime cartucce), racconti ( Il tempo fra cane e lupo), saggi. Alla passione per Dante ha dedicato in particolare tre volumi in forma di racconto critico (L’Inferno di Dante, Rizzoli 1988; Il Purgatorio di Dante, 1990; Il Paradiso di Dante, 1993). Fece riappassionare gli italiani a Dante Alighieri. Spesso gli si è chiesto un parere sulle letture dantesche fatte da Robetto Benigni. Si schermiva Sermonti, ma alla fine il suo pensiero era chiaro: “Non si possono dire troppe spiritosaggini su Dante per accalappiare le persone”. “‘Dante e’è duro e severo e per affrontarlo e farlo capire bisogna essere duri e severi” affermava, prendendo le distanze da una certa leggerezza ”divertente” per ”adescare il pubblico” che vedeva invece nell’approccio del comico toscano.
Sermonti era poeta egli stesso e aveva pubblicato anche versi (Ho bevuto e visto il ragno, cento pezzi facili, Il Saggiatore, 1999 e nel 2009 per Rizzoli, Il vizio di leggere). Appassionato di musica, ha scritto su Mozart, Lorenzo Da Ponte, Emanuel Schikaneder, Pietro Metastasio, Ettore Petrolini, August Strindberg. Dal primo matrimonio con Samantha Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli, ha avuto tre figli, Maria, Anna, e Pietro, oggi attore affermato. Nel ’92 aveva sposato la poetessa Ludovica Ripa di Meana. Riproponiamo un video di una delle sue pù felici letture del V Canto dell’Inferno.