Allarme Codacons: a Natale consumi in calo. Si salva solo il panettone
Beati i venditori di alimenti, di giocattoli e di prodotti hi-tech perché, almeno per loro, il Natale che bussa alle porte non si presenterà gramo e misero come invece sarà per tutti gli altri commercianti. A prevedere una contrazione dei consumi e dele spese natalizie dopo l’incremento registrato lo scorso anno, è il Codacons, sigla molto familiare al popolo dei consumatori che in un primo monitoraggio sulla propensione alla spesa delle famiglie italiane in vista delle imminenti festività, ha rileva una flessione del 2 per cento rispetto al 2015.
Codacons: consumatori preoccupati dalla crisi
La spesa procapite, omnicomprensiva di regali, spese per la casa, alimentari, viaggi, ecc., è stimata in media del 164,5 euro. Il Codacons prevede quindi che il giro d’affari del Natale 2016 si aggirerà attorno ai 9,8 miliardi di euro. «Si registra al momento una forte preoccupazione da parte dei consumatori circa il futuro del paese, che si riflette in modo diretto sulle intenzioni di acquisto per le prossime settimane natalizie», ha spiegato il presidente del Codacons Carlo Rienzi. Non tutti i settori, però, sanno interessati dalla contrazione degli acquisti: il comparto alimentare anche quest’anno farà la parte del leone e i consumi saranno stabili o in leggero aumento anche per i giocattoli.
Il segno “più” solo per alimentari e dolciumi
Non tutti i settori, però, saranno interessati dalla contrazione degli acquisti di Natale: a salvarsi saranno infatti i prodotti alimentari (dei 2,8 miliardi che gli italiani contano di spendere 1 miliardo andrà all’acquisto di carne e pesce e 500 milioni saranni spesi per dolciumi) e il settore hi-tech e i giocattoli. Sul fronte opposto, invece, a soffrire saranno abbigliamento e calzature (-5 per cento), addobbi per la casa (-3 per cento) e viaggi (-7 per cento). In forte crescita la quota di italiani decisa ad acquistare online regali e oggettistica per la casa (circa il 35 per cento del totale); in aumento anche la percentuale di famiglie che opterà per l’albero sintetico (65 per cento). «Si tratta – ha detto ancora Rienzi – di una prima previsione sui consumi, che rispecchia l’andamento negativo della fiducia delle famiglie e dei principali indicatori economici, ma che speriamo possa cambiare nel corso dei prossimi giorni».